Cocullo è un piccolo paese della provincia de L’Aquila sito ai piedi del monte Luparo. Il primo giovedì di maggio vi si tiene La Festa dei Serpari, una delle feste abruzzesi più antiche.
Da secoli i fedeli si recano in pellegrinaggio al Santuario di San Domenico da ogni parte dell’Abruzzo, e delle regioni vicine, per guarire da ogni sorta di malattie, e specialmente da morsi di vipere, cani idrofobi e dal mal di denti.
Nelle settimane precedenti la festa i serpari (nel passato i serpari erano prevalentemente contadini e pastori, oggigiorno sono stati sostituiti dai giovani del paese) si dedicano alla cattura dei rettili.
Le specie di serpi presenti nel rito di Cocullo sono innocue, e il loro morso provoca solo una lieve irritazione. Dopo la cattura vengono custodite con estrema cura fino al giorno della festa. Un tempo su riponevano in recipienti di terracotta, attualmente in cassette di legno.
Dopo la celebrazione i serpari liberano i rettili nel loro ambiente, ma un tempo venivano uccisi davanti alla chiesa e sepolti vicino al paese.
Il giorno della festa, i fedeli raggiungono la chiesa cantando inni religiosi al suono delle zampogne in onore del Santo.
All'interno della chiesa si svolgono dei rituali particolari: il primo di essi consiste nel suonare una piccola campana tirando la cordicella con la bocca come buon augurio contro il mal di denti per tutto l'anno seguente, il secondo, invece, consiste nel raccogliere terra benedetta della chiesa che verrà poi sparsa per i campi come protezione contro gli animali nocivi.
A mezzogiorno, dopo la funzione religiosa, dalla chiesa muove in processione la statua di San Domenico, coperta di ori e argento degli ex-voto.
All'uscita dalla chiesa i serpari cingono la statua di rettili. Il corteo è preceduto dal clero e da ragazze in costume che recano i ciambelli, dei dolci tipici preparati per la ricorrenza.
Dei serpenti vivi sono attorcigliati anche attorno al collo e alle braccia dei serpari e dei fedeli che sfilano lentamente cantando tra due ali di folla.
Dal comportamento delle serpi gli abitanti di Cocullo ricavano auspici: se le serpi si avvolgono intorno alla testa del Santo, allora è buon segno e la folla applaude contenta.
(foto da internet)
Secondo la tradizione, San Domenico si fermò a Cocullo, attorno all'anno 1000, per breve tempo, lasciando alla chiesa locale un suo molare e il ferro di una sua mula che sono conservati tuttora come reliquie: il ferro di mula ha il potere di guarire dalle morsicature degli animali, mentre il dente dai morsi di vipere e serpi velenose.
In Abruzzo le serpi sono molto comuni, e nei tempi antichi il morso dei rettili era frequente causa di morte.
La Festa dei Serpari risale ha tradizioni antichissime: già i Marsi, popolo di pastori e pescatori che vivevano sulle montagne e lungo le sponde del lago del Fucino, adoravano la dea Angizia, dea dei serpenti, il cui culto rimase in epoca romana. C'era nei pressi di Luco dei Marsi un bosco detto lucus Angitiae, sacro alla dea, alla quale all'inizio della primavera venivano offerte delle serpi come atti propiziatori.
Nel corso del Medioevo la religione marsa scomparve ma le credenze di poteri magico-terapeutici sui serpenti velenosi e, per estensione, sui cani arrabbiati, si trasferirono attrraverso la religiosità popolare soprattutto nella figura di guaritori, chiamati ciarauli (secondo la tradizione, il ciaraulo era il settimo figlio, nato il 25 gennaio, che avrebbe avuto la capacità di incantare i serpenti e di curare i morsi di vipera) che conoscevano i segreti per catturare i serpenti e per immunizzare dal loro morso.
Il serpente ha sempre rappresentato, nella mentalità popolare, il pericolo, l'immagine mitica del male. Lo stregone, il guaritore, il santo patrono, garantiscono la vittoria sul serpente.
San Domenico, quindi, è l'immagine della salvazione dai morsi dei serpenti ma anche, metaforicamente, della salvazione universale contro tutti i mali del mondo.
2 commenti:
Incredibile! Non conoscevo questa festa.
Clemente
Buon 1 maggio! La festa dei serpari è molto interessante.
Luis
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