lunedì 12 febbraio 2018

Apuleio e il Tapulòn: qui casca l'asino...





(foto da internet)

L'asino (Equus asinus), chiamato anche somaro o ciuco, è una specie di mammifero perissodattilo del genere degli equini, sottogenere AsinusNe esistono numerose razze diffuse in tutto il mondo. È utilizzato dall'uomo principalmente come animale da lavoro e come mezzo di trasporto per cibo e merci, in particolare per carichi pesanti o traini. L'asino è considerato anche un simbolo di ottusità e ignoranza: è infatti famigerato per la sua ostinazione e testardaggine, e l'appellativo di somaro viene dato allo studente svogliato o poco intelligente. L'asino è più piccolo e mansueto del cavallo ed ha le orecchie più lunghe. Il suo manto è generalmente di colore grigio salvo il ventre; il muso e il contorno degli occhi sono bianchi. Un asino maschio può incrociarsi con una giumenta per generare un mulo e un cavallo maschio può incrociarsi con un'asina per generare un bardotto







(foto da internet)


L'asino ebbe un ruolo importante nella cultura classica: basti pensare all'asino in cui si trasforma il protagonista de le Metamorfosi dell'africano Apuleio di Madaura, un romanzo che ebbe straordinaria fortuna di lettori e di critica.
Il testo racconta in prima persona le avventure di Lucio, un giovane inquieto, che in un suo viaggio in Tessaglia, terra di maghi e di streghe, è, dopo varie avventure, ospite di Milone, la cui moglie è potente maga Panfila. Per inseguire la maga, trasformatasi in gufo, Lucio supplica la schiava Fotide di consentirgli la stessa metamorfosi della strega cospargendogli il corpo con un unguento magico che Panfila aveva rivelato alla ragazza.
Ma Fotide sbaglia vasetto e il giovane è trasformato in asino!
Lucio potrà riacquistare le sembianze umane solo mangiando delle rose, pianta sacra a Iside. Da questo momento in poi tutto andrà storto e Lucio, ormai asino, solo nell'XI libro, potrà riprendere le sembianze umane grazie all'intervento salvifico della dea Iside.







(foto da internet)


Il consumo di carne d’asino era presente anche ad Atene, dove esistevano mercati dedicati alla vendita di questo prodotto. Erodoto descrisse la presenza di asini preparati al forno nei banchetti dei cittadini più abbienti. Il latte d’asina ebbe anche un ruolo molto importante: era, infatti, consigliato come purgante, ed era, secondo Plinio, un rimedio antirughe. Giovenale riporta che Poppea, moglie dell’imperatore Nerone, faceva il bagno nel latte d’asina...
In italiano ci sono numerosi modi di dire con il termine asinoessere, parere un a., essere un a. calzato e vestito, dicesi di persona rozza e ignorante; come apostrofe o titolo ingiurioso: asino!, pezzo d’a.!; duro, cocciuto come un a.; dicesi di persona testarda; a. bardato, a. risalito, dicesi di chi da povero è diventato ricco e potente, senza reali meriti e conservando sempre evidenti tracce della sua origine; bellezza dell’a., bellezza esclusivamente fisica esteriore; fare l’a.,  comportarsi in modo grossolano, o anche fare il cascamorto; qui casca l’a., qui è l’ostacolo, la difficoltà; credere, far credere che un a. voli, credere, far credere cose impossibili; lavare la testa all’a., fare cosa inutile; e ancora il proverbio meglio un a. vivo che un dottore morto (che è un'esortazione a non ammazzarsi con lo studio eccessivo).





(foto da internet)


L'Italia è uno dei pochi paesi al mondo in cui si consuma tuttora la carne dell'asino. In particolare essa serve da base per la preparazione di salami e di vari piatti tradizionali quali, ad esempio, il Tapulòn (o Tapulone) di cui vi parleremo in questo post. 
Anche se l'idea può far storcere il naso a qualcuno, in Piemonte, nella provincia di Novara, c'è  un piatto che la tradizione popolare ricollega alla leggendaria vicenda di 13 pellegrini che tornavano dall'isola di San Giulio sul Lago d'Orta, dove si erano recati a venerare le spoglie del Santo Protettore dell'Alto Novarese; giunti là dove ora sorge il paese di Borgomanero, ebbero una gran fame e decisero di sacrificare l'asino che conduceva il loro carretto. Per attenuarne la durezza, la carne fu tagliuzzata finemente con un coltello e cotta a lungo nel vino.




(foto da internet)

Nacque così il Tapulòn, uno spezzatino finemente sminuzzato, tradizionalmente a base di carne di asino, tipico dell’alto Novarese e della Valsesiache, accompagnato a polenta e patate, era, un tempo, il pranzo dei contadini impegnati nella vendemmia. 
Per prepararlo occorrono i seguenti ingredienti (per 4 persone):
1 kg di polpa d'asino macinata grossa
una testa d'aglio
un cucchiaio d'olio
sale, pepe, chiodi di garofano e qualche foglia di lauro 
vino rosso (si consiglia il Nebbiolo)
preparazione:
si schiaccia la testa d'aglio in una casseruola con l'olio a fuoco vivo, fino a farla friggere. Vi si aggiunge la carne con il sale, il pepe, il lauro ed i chiodi di garofano proseguendo la cottura a fuoco vivo per qualche minuto. Si bagna con il Nebbiolo, abbassando la fiamma, e, dopo circa un’ora di cottura, il Tapulòn sarà pronto. Il piatto si accompagna con polenta gialla o patate al forno ed un buon vino rosso.
Fuori dal Piemonte, il consumo di carne d'asino è assai limitato: nel Ragusano, Chiaramonte Gulfi, ha sede, ad esempio, il salumificio Il Chiaramontano di Massimiliano Castro che produce salumi con l’asino ragusano.



(foto da internet)

Secondo il titolare del salumificio la carne d'asino è delicata, leggera, sana e digeribile, ricca di sali quali il potassio, il fosforo, il calcio e il magnesio e soprattutto è molto magra, con una componente lipidica fondamentalmente composta di grassi insaturi, che contribuiscono a mantenere bassi i livelli di colesterolo. Castro ha iniziato a vendere anche degli hamburger d’asino (detti Shek Burger) con una produzione di circa 800mila hamburger l’anno. 

Nel Padovano e nel Vicentino si mantiene la tradizione del salame d'asino. Nel Veronese si trova anche la pastissada, una specie di spezzatino fatto con la carne d’asino, macerata nel vino Amarone.
Numerose sono anche le sagre dedicate all’asino: dalla festa dell’Uva di Borgomanero, alla Sagra da l’Asan di Coldrerio, nel Canton Ticino

p.s. anni fa, i bambini delle elementari che erano alle prese con le tabelline, cercavano di memorizzare la sequenza dei risultati con delle filastrocche, giocando con i numeri e la rima:
6x6=36... che bell'asino che sei
6x8=48... asino cotto/l'asino col cappotto 


















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