giovedì 1 febbraio 2018

I giorni della merla


(foto da internet)

Cari chiodini, abbiamo lasciato alle spalle i tre giorni più freddi dell’anno: il 29, il 30 e il 31 gennaio. Questi sono, infatti, i cosiddetti giorni della Merla, un modo di dire nato nella Bassa Padana, dalle parti di Lodi e Cremona, e poi diventato celebre in tutta Italia. 
Merla, dal latino mĕrŭla, femm., è chiaramente la femmina del merlo, e anticamente (conformemente all’etimologia) indicava anche il maschio. 
La leggenda vuole che una merla e i suoi piccoli, che nel passato erano di color bianco, stessero in un comignolo di una casa, al calduccio, per sfuggire al freddo. 
Quando uscirono dal camino, il primo di febbraio, erano tutti neri dalla fuliggine. Da quel giorno tutti i merli, maschi e femmine, misteriosamente, nacquero scuri. 
Un’altra antica tradizione narra che una merla, dalle splendide piume bianche, era vittima del cattivo Gennaio, un mese dispettoso che ogni volta che l’uccello usciva dal nido per cercare il cibo per i suoi piccoli, faceva ghiacciare il terreno su cui l'animale metteva le zampine.



(foto da internet)

La merla era stanca di questo comportamento e un bel giorno decise di fare una bella scorta di provviste, da bastare per un mese. All’epoca, però, Gennaio durava solo 28 giorni e quando la merla uscì dal nido, contenta di aver beffato il perfido mese, Gennaio si arrabbiò e chiese in prestito all'amico Febbraio altri tre giorni per scatenare neve, ghiaccio e freddo. La povera merla dovette ripararsi in un camino e il suo piumaggio si scurì per sempre. 
Questa antica leggenda ha le sue origini nel calendario romano che prevedeva per gennaio solo 29 giorni: probabilmente l’aggiunta di altri giorni, e il freddo di quel periodo, diedero origine al successo della fiaba della merla bianca divenuta nera. 



(foto da internet)

Un'altra leggenda lega il nome de i giorni della Merla a un cannone molto grande, denominato, appunto, Merla, che doveva essere portato oltre il fiume Po. Si aspettò la fine di gennaio per trasportarlo, approfittando del gelo del fiume.
E ancora si narra che sia esistita, nel Seicento, una tal nobildonna de Meli, nativa di Caravaggio, vicino a Bergamo, che doveva andare a sposarsi nella Bassa Padana ma non riusciva a traghettare oltre il Po. Venne in suo aiuto una bella ghiacciata e, a fine gennaio, la carrozza passò sul letto del fiume.
Tutte le leggende concordano però su un punto: i giorni della Merla annunciano l'arrivo della primavera.
Attenzione: se sono freddi, sarà tiepida, ma se gli ultimi giorni di gennaio sono soleggiati, allora la primavera si farà attendere...

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