lunedì 29 gennaio 2018

La Giornata della Memoria



(foto da internet)


Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria in cui vengono ricordate le vittime dell’Olocausto, del nazismo e del fascismo. Il 27 gennaio del 1945, infatti, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono nei pressi della città polacca di Auschwitz (Oświęcim in polacco) e vi scoprirono l’enorme campo di concentramento e sterminio utilizzato nel corso del genocidio nazista.
Molti gli eventi organizzati in Italia, tra i quali la pubblicazione da parte del Ministero dei beni culturali, sui propri canali social, dei documenti originali dell'Archivio Centrale dello Stato e della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, per ricostruire la discriminazione di decine di migliaia di cittadini italiani espulsi dalle scuole e dai luoghi di lavoro, l'esproprio dei loro beni e infine la deportazione e la morte di molti di loro nei campi di concentramento. 




(foto da internet)

A Torino si è tenuto un concerto per commemorare Carlo Angela, il padre del noto giornalista Piero Angela, insignito Giusto tra le Nazioni” dallo Yad Vashem, l’ente che si occupa della memoria della Shoah. Angela fu un medico psichiatra che, durante le persecuzioni razziali, nascose nella clinica che dirigeva ebrei, uomini e donne perseguitati, accogliendoli sotto falso nome. Li istruì su come fingersi falsi malati, facendoli passare per matti, e in questo modo li salvò. 
La Rai ha mandato in onda il film Tutto davanti a questi occhi, in cui Sami Modiano, deportato nel campo di sterminio di Auschwitz, narra la sua terribile esperienza.
Poi, però, non poteva mancano le noti discordanti: la Figc, ossia la Federazione Italiana Giuoco Calcio, l'organo di organizzazione e controllo del calcio in Italia, ha sanzionato la squadra della Lazio con un'ammenda di soli 50mila euro per quanto accaduto in occasione della partita casalinga con il Cagliari, il  22 ottobre 2017, quando alcuni tifosi avevano introdotto e affisso, all'interno della curva Sud dello stadio Olimpico, diversi adesivi riportanti l'effige di Anna Frank con indosso la maglia della Roma.  Il procuratore della Figc, Giuseppe Pecoraro aveva chiesto oltre alla multa, anche 2 turni a porte chiuse per la Lazio, ma il tribunale ha accolto solo in parte la richiesta della procura sanzionando il club soltanto con la pena pecuniaria. La Lazio ha annunciato che presenterà ricorso...


(foto da internet)

Dall'ottobre scorso, si è tornato a parlare di Anna Frank, la ragazza ebrea che tenne un diario durante le persecuzioni naziste dei primi anni '40 pubblicato in tutto il mondo alla fine della guerra.  I famosi adesivi, attaccati dagli ultras della Lazio, notoriamente molto vicini all’estrema destra, scaturirono un'accesa polemica sui giornali italiani e la Figc decise di far leggere una pagina del Diario di Anna Frank prima delle partite, la settimana dopo i fatti, il 24 ottobre 2017. La storia s'inserì nella lunga scia di odio fra le tifoserie delle due squadre di Roma che condividono la sede dello Stadio Olimpico.



(foto da internet)

La polizia identificò 16 persone in relazione agli adesivi, fra cui tre minori, che, secondo le indagini, farebbero parte degli Irriducibili, uno dei principali gruppi della tifoseria organizzata della Lazio. In un comunicato diffuso dagli ultras, essi dichiarano di non essere stati loro ad attaccare gli adesivi, ma al contempo hanno difeso i responsabili sostenendo che l'azione è stata un’iniziativa di scherno e sfottò (sic).
La polemica si estese a macchia d'olio: i principali giornali ne parlarono e, lo scorso 24 ottobre, il quotidiano La Repubblica pubblicò in prima pagina un fotomontaggio di Anna Frank con le principali magliette delle squadre italiane di calcio e un editoriale del direttore Mario Calabresi intitolato: “Siamo tutti Anna Frank.
Gli adesivi furono condannati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, da Matteo Renzi – il quale propose che tutte le squadre di Serie A scendessero in campo con la Stella di David sulla maglia – e dalla ministra israeliana dello Sport, Miri Regev.


(foto da internet)

La Lazio provò a rimediare portando una corona di fiori davanti alla Sinagoga. In una registrazione audio, effettuata prima della deposizione dei fiori, si sente il presidente della Lazio, Claudio Lotito, lamentarsi dell’assenza delle autorità della comunità ebraica alla cerimonia.
La notizia fece il giro del mondo e alcuni media internazionali, come se ne interessarono. Alcuni giocatori della Lazio, nella partita in trasferta contro il Bologna, decisero di indossare, nel riscaldamento, una maglia con la foto di Anna Frank.


(foto da internet)

E poi ancora la sindaca leghista di Gazzada Schianno (in provincia di Varese), Cristina Bertuletti, che ci ha regalato una vera e propria perla nella sua bacheca privata di Facebook: "Visto che è il giorno della memoria... ricordate d’andare a pijarlo ‘nculo”.
Ai tifosi laziali e alla sindaca, consigliamo vivamente di vedere il film Son morto che ero bambino - Guccini va a Auschwitz, che narra il racconto del viaggio del cantautore modenese in Polonia, nel campo di sterminio simbolo della tragedia della deportazione e del sacrificio degli ebrei.  Il viaggio di Guccini volle ricordare, 50 anni dopo, l’uscita della sua canzone Auschwitzdedicata allo sterminio degli ebrei, divenuta un classico della nostra storia e della nostra cultura. Durante le riprese del viaggio, insieme a un gruppo di giovanissimi studenti e a monsignor Matteo Maria Zuppi, vescovo di Bologna. Un urlo nel vento per non dimenticare mai quel che è successo, da ascoltare ogni mattina prima di andare in Municipio (o allo stadio). Chiediamo troppo?

1 commento:

meglie calcio ha detto...

Molto afflitto questa bambina. Opporsi alla guerra e opporsi ai nazisti.