venerdì 12 gennaio 2018

Il castagnaccio



(foto da internet)

Le castagne sono il frutto simbolo dell’autunno, un alimento gustoso che in cucina si presta a diverse ricette. Si possono utilizzare per la preparazione di dolci e confetture, per primi e secondi piatti, o si possono gustare arrostite sulla brace o bollite. Il termine castagna deriva dal latino castanea, e questo a sua volta dal greco kàstanon.

Già nel 1563, Pietro Mattioli, nel Volgarizzamento di Dioscoride (1563), scrive: "Sono le castagne frutto notissimo a tutta Italia (...) Mangiate abondantemente ne i cibi, fanno dolere la testa; generano ventosità, stitticano il corpo e sono dure da digerire".
In italiano, fra le espressioni di uso figurato che hanno a che fare con le castagne, ricordiamo: cavare le castagne dal fuoco (per qualcuno) e prendere in castagna (qualcuno). La prima espressione ricalca il francese tirer les marrons du feu, una frase tratta da una favola (Le singe et le chat) di La Fontaine ed ha valore di darsi pena o esporsi a un rischio per solo profitto d’altri, la seconda, invece, significa cogliere in fallo, in errore (qualcuno).


(foto da internet)


Dopo la raccolta autunnale delle castagne, vorremmo parlarvi del castagnaccio (localmente conosciuto anche come castignà, migliaccio, baldino, ghirighio o patona), una torta di farina di castagne tipica delle zone appenniniche del Centro Italia, del Piemonte e della Liguria. In Calabria, specialmente nella Sila, prende il nome di pani i castagna.
Si ottiene facendo cuocere nel forno un impasto di farina di castagne, acqua, olio extravergine d'oliva, pinoli e uvetta. Varianti locali prevedono l'aggiunta di altri ingredienti, come rosmarino, scorze d'arancia, o frutta secca. 
Il castagnaccio è un piatto povero, ed era molto diffuso un tempo nelle zone appenniniche dove le castagne erano alla base dell'alimentazione delle popolazioni contadine. Dopo un periodo di oblio, è stato riscoperto ed oggi è protagonista nel periodo autunnale di numerose sagre e feste.


(foto da internet)

Ecco a voi la ricetta (vedi>>):
400 gr di farina di castagne setacciata 
2-3 cucchiai di zucchero 
1/2 litro di acqua
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
un po' di sale
Potete aggiungere al compost una manciata di uvetta ammorbidita in acqua, dei pinoli, delle noci e un po' di rosmarino.
Preparazione: versate il tutto all’interno di una teglia unta e decorate la superficie con altri pinoli, noci e uvetta. Infornate a 180° per circa 35-40 minuti.
Il castagnaccio va servito tiepido e tagliato a rombi. Si abbina assai bene con miele, vino novello, vini dolci come il vin santo, affettati, formaggi e con la ricotta fresca.
Buon appetito!




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