(foto da internet)
Il risi e bisi è una ricetta semplice della gastronomia veneta, a metà tra una minestra e un risotto, che si è diffusa anche in altre parti d'Italia.
La fama di questo piatto è legata all'uso augurale che il Doge della Serenissima ne faceva per la
festa della Repubblica di Venezia, il 25 aprile, nel giorno di San Marco. Abbinando il riso,
cereale simbolo della fertilità (come facciamo con le manciate di riso gettate agli sposi) con i piselli, frutti dell'eccellenza primaverile coltivati negli orti della laguna, si confezionava il piatto che veniva offerto a tutti i membri del
governo veneziano.
Il risi e bisi viene considerato tra i piatti più noti del Veneto. Oggi, purtroppo, si usano molto spesso i piselli già sgusciati (o surgelati!) e si rinuncia al lardo che è parte fondamentale di questa pietanza.
Gli ingredienti per preparare il risi e bisi, sono i seguenti:
Il risi e bisi viene considerato tra i piatti più noti del Veneto. Oggi, purtroppo, si usano molto spesso i piselli già sgusciati (o surgelati!) e si rinuncia al lardo che è parte fondamentale di questa pietanza.
(foto da internet)
Gli ingredienti per preparare il risi e bisi, sono i seguenti:
500 g di piselli sgranati
1 cipolla bianca
400 g di riso Nano Vialone Veronese (questo tipo di riso, perla della risicoltura italiana, viene prodotto nella
zona della pianura veronese dove viene coltivato)
1/2 bicchiere di vino bianco
1 fettina di lardo
olio extra vergine di oliva
sale e pepe qb
prezzemolo
Per la preparazione del brodo: baccelli vuoti dei piselli, una cipolla e acqua
Prima di tutto si sgranano i piselli e si mettono a cuocere i baccelli in una
pentola d'acqua salata. Si lascia bollire per circa 20 minuti e poi si
passano al setaccio. Si imbiondisce, in olio extra vergine di oliva, la
cipolla con un pesto di lardo. Si aggiungono i piselli con un
trito di prezzemolo allungando con un po' di acqua (o brodo) fin quasi alla
cottura. Si tolgono dei piselli e si mettono i rimanenti col riso,
tostando e allungando mano a mano con l'aggiunta del brodo ricavato dalla
cottura dei baccelli passati al setaccio. Alla fine si manteca con burro e formaggio grana grattugiato di fresco aggiungendo i piselli
interi, per decorare il piatto.
Se volete abbinare a questo piatto un buon vino veneto, non c'è che l'imbarazzo della scelta: noi vi consigliamo il Soave,
un eccellente vino bianco DOC, prodotto nella provincia di
Verona. Il Soave ha un colore delicato giallo paglierino tendente, a volte, al verdognolo. Il suo odore presenta un caratteristico profumo intenso e delicato. Il sapore è asciutto e leggermente
amarognolo. Si sposa assai bene a un piatto delicato come quello che vi proponiamo.
Allora, buon appetito!
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