(foto da internet)
Il 2016 è stato l’anno dei nuovi musei tra polemiche, spinte in
avanti e i tentativi più vari di cambiare un sistema da sempre restio
nei confronti delle novità. Le ultime cifre sui visitatori e sugli
incassi però sono ancora una volta molto positive. Un successo, insomma,
come rivendica il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che
di questa stagione di cambiamenti è di sicuro il protagonista. «I dati
del 2016 - osserva - decretano un nuovo record per i musei italiani. I
44,5 milioni di ingressi nei luoghi della cultura statali hanno portato
incassi per oltre 172 milioni di euro, con un incremento rispettivamente
del 4% e del 12% rispetto al 2015 che corrispondono a 1,2 milioni di
visitatori in più e a maggiori incassi per 18,5 milioni di euro».
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È la risorsa che sta dando i risultati migliori in un’Italia che fa
fatica a crescere in altri settori. E che colloca l’Italia anche in una
posizione di guida rispetto al resto dell’Europa, dove i dati non sono
così positivi. Anzi, come precisa Franceschini, in Europa «si registra
nel 2016 un calo dei visitatori nei musei, come dimostrano i dati che
stanno uscendo in questi giorni».
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«La parte del leone - sottolinea il ministro - la gioca senza dubbio
il nostro patrimonio archeologico, se si considera che solo fra
Colosseo, Foro Romano, Palatino, Museo Archeologico di Napoli, Parco
Archeologico di Paestum e Scavi di Pompei nell’anno appena trascorso
sono stati emessi circa 11 milioni di biglietti. Ma anche i musei hanno
un ruolo importante, dal momento che circa la metà degli ingressi è
concentrata nei musei autonomi».
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Le maggiori entrate ottenute nel 2016 «torneranno interamente ai
musei secondo un sistema che premia le migliori gestioni e al contempo
garantisce le piccole realtà», promette il ministro. Per i musei statali
è il terzo anno consecutivo di crescita: da 38 milioni di biglietti nel
2013 sono passati a 44,5 milioni nel 2016. Sono 6 milioni di visitatori
in più in un triennio, che rappresentano un incremento del 15% e un
aumento degli incassi pari a 45 milioni. «Una crescita - ricorda
Franceschini - nella quale il Sud gioca un ruolo importante, con la
Campania anche nel 2016 stabilmente al secondo posto nella classifica
delle regioni con maggior numero di visitatori».
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Tra i musei con gli incrementi di pubblico più marcati figurano
diverse realtà rilanciate dalle nuove direzioni autonome come la Venaria Reale, il Museo di Palazzo Ducale a Mantova, la Reggia di Caserta, il Museo di Capodimonte e il Museo di Castel Sant’Elmo a
Napoli, il Castello di Racconigi.
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Ci sono però molti luoghi quasi sconosciuti al grande pubblico che
hanno registrato dei picchi di interesse. Tra i luoghi a ingresso
gratuito, l’Antiquarium di via del Seminario a Trieste è passato da 120 a
1240 visitatori. Oppure la Cappella Espiatoria di Monza. Tra i musei a pagamento i
risultati migliori appartengono al Sud: il circuito archeologico di
Gioia del Colle ha avuto un aumento di visitatori del 350%. Oppure il
Museo Nazionale della Ceramica «Duca di Martina» e il Museo
«Diego Aragona Pignatelli Cortes», entrambi a Napoli.
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Un contributo notevole alla stagione positiva dei musei italiani
arriva anche dalle domeniche gratuite: sono oltre 8 milioni le persone
che hanno partecipato all’iniziativa da quando sono state istituite.
Speriamo le visite aumentino ancora nel 2017!!!
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