(foto da internet)
Il rosmarino
(Rosmarinus officinalis)
è un arbusto appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Originario dell'Europa, Asia e Africa, è ora
spontaneo nell'area mediterranea nelle zone litoranee, e nella macchia
mediterranea, dal livello del mare fino alla zona collinare. È noto
in Toscana e in altre regioni col nome di Ramerino,
alterazione popolare di rosmarino
per raccostamento a ramo.
La pianta arbustiva del rosmarino raggiunge altezze
di 50–300 cm, e le foglie sono lunghe 2–3 cm e larghe
1–3 mm, addensate numerosissime sui rametti; di colore verde
cupo lucente sulla pagina superiore e biancastre su quella inferiore
per la presenza di peluria bianca. Il rosmarino si può
coltivare facilmente in vaso sui terrazzi. Si semina in aprile-maggio, e ha il rigoglio di
vegetazione e le fasi vitali in tardo autunno o in
inverno, ed in primavera. Il rosmarino viene utilizzato come pianta ornamentale
nei giardini, nell'industria cosmetica come shampoo per ravvivare il
colore dei capelli o come astringente nelle lozioni; nelle pomate e
linimenti per le proprietà toniche.
(foto da internet)
In profumeria, l'olio essenziale
ricavato dalle foglie, viene utilizzato per la preparazione di
colonie, come l'Acqua d'Ungheria. Nell'uso farmacologico comune
l'olio viene usato come antisettico sedativo, ed i suoi preparati
contro gli stati depressivi, restituendo vigore intellettuale e
fisico alle persone indebolite.
La leggenda vuole che chi infila un
rametto di rosmarino nella tasca dell'amato che si allontana lo aiuta
a ricordare le sue promesse. Addirittura Shakespeare, nell'Amleto, fa dire a Ofelia: "ecco del rosmarino, è per la rimembranza".
Orbene, il professor Mark Moss, capo del Dipartimento di psicologia della
Northumbria University ha portato a termine un esperimento mediante il
quale ha voluto capire se l'antico sapere nascondesse una verità
scientifica. I risultati presentati confermano che il rosmarino può
essere considerato davvero l'erba della memoria: infatti, annusarne
l'aroma migliora i ricordi. Gli scienziati hanno studiato 150
pensionati posti in una stanza in cui era stato diffuso l'aroma di
rosmarino, quello di lavanda o nessuno.
(foto da internet)
Gli anziani sono stati
sottoposti a un test di memoria, mostrando risultati migliori del 15%
coloro i quali avevano respirato profumo di rosmarino invece che
lavanda o nessun aroma. Per Moss quando inaliamo i
componenti dell'aroma di rosmarino, questi vengono assorbiti nel
sangue attraverso il passaggio dai polmoni e arrivano al cervello
dove agiscono sulla chimica dei neuroni. Cosicché i detti della
saggezza popolare, che si sono tramandati di generazione in
generazione, possono essere basati sull'osservazione di determinati
comportamenti, notando, ad esempio, che il rosmarino aiutava a
ricordare.
(foto da internet)
Il rosmarino viene largamente utilizzato in cucina. Qui
ricordiamo il magnifico pane di ramerino di tradizione fiorentina, un
panino morbido e dolce fatto con pasta di pane, uva sultanina
(zibibbo) e rosmarino. È tradizione mangiarlo il Giovedì
Santo, quando i forni di Firenze e del
territorio lo vendono già benedetto dai parroci dei dintorni.
Oggigiorno si trova facilmente in qualsiasi epoca dell'anno. Ecco a voi la
ricetta (leggi>>).
Buon appetito!
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