Perché chiamare così un nuovo disco? È il titolo di una canzone, sì ed "È una delle canzoni più anomale ma che meglio rappresenta il nuovo progetto. Nel momento in cui ho pensato di farne il titolo generale mi sembrava che poche immagini potessero rendere meglio il senso della precarietà che stiamo vivendo oggi, la rincorsa continua all'emergenza, riparare le cose facendo solo finta che siano state riparate bene". Ovvero l'immagine di un desolato presente da incerottare, ma che può generare sorprese.
S.C.O.T.C.H. è un disco registrato in vena quasi analogica, da un'atmosfera omogenea, curato, come fosse il desiderio di un racconto-affresco dei nostri tempi in cui scoprire il nostro posto nel mondo. "Mai come questa volta, il disco è frutto di scelte precise, e penso che alla fine, crescendo, uno possa permetterselo. Le canzoni si sono messe in sequenza una dopo l'altra, e devo dire che parte di questo progetto lo devo a Fazio e Saviano, che mi invitarono nel loro programma per cantare la canzone di Gaber. Ci fu un problema tecnico e loro mi invitarono a rifarla nell'ultima puntata. Io ne proposi un'altra, che del resto non era ancora finita e l'ho terminata in due giorni. Ma tra l'una e l'altra cosa è successo che tutte le cose che avevo in mente e che stavo preparando, hanno preso una direzione fluente e da lì ho cominciato a lavorare giorno e notte, e il disco è arrivato, in tempo per uscire il 29 marzo, come avevo promesso".
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