Ieri in Italia si è celebrata la festa delle donne! E oggi vogliamo riflettere su una cosa che ci ha particolarmente colpito. Lunedì scorso abbiamo letto un articolo che cerca di spiegare cosa stia succedendo alla famiglia italiana, visto il degrado di giovani ragazze, le cosiddette Lupe di Arcore, disposte a tutto pur di aver un minuto di celebrità e un po' di soldi in tasca per comprarsi capi griffati.
Sembra che la grande novità storica siano le mamme, istigatrici e complici, delle mamme-maitresse che investono e lucrano sul sesso delle figlie. Sono proprio loro, quelle del "son tutte belle le mamme del mondo" che rompono la gabbia, all'apparenza inespugnabile, dell'identità italiana, della mamma chioccia.
Cosa ne è stato della sacra famiglia, vetrina dei valori della tradizione? Insomma quell'educazione che vedeva il matrimonio legato all'amore, alla maternità e alla dignità?
(foto da internet)
Lontani sono i tempi in cui le figlie si dovevano "aggiustare" in ascensore, perché la mamma non le faceva uscire con la gonna troppo corta o con un trucco sugli occhi un po' pesante... Per non parlare poi dei padri o dei fratelli, che sembravano sindacare "tutto" sempre pronti a cacciare una "lupara" per proteggere le "femmine" della casa.
Insomma la famiglia italiana, almeno in senso tradizionale, si è completamente sgretolata: le madri sono diventate delle mezzane e i padri e fratelli dei ruffiani. Non poco tempo fa, i paparazzi appostati all'Olgettina chiedevano a un passante se fosse il padre di una delle Lupe di Arcore. Il signore rispose: «Magari!».
Vendute dalle madri, dai padri, dai fratelli e dai fidanzati, le Lupe di Arcore non sono le vittime, bensì l'avanguardia di un degrado familiare che non esiste in nessuna parte del mondo civilizzato ed è addirittura inaudito in Italia, che è la terra della mamma Madonna, della natalità, la patria del presepe. Non c'erano mai state, nel pur vasto catalogo nazionale, queste povere mamme sfiorite che cercano un riscatto nel corpo delle figlie offrendolo al cliente ricco e vecchio e, allo stesso tempo, al bisturi del chirurgo estetico.
Certo, ci sono nella storia d'Italia le mamme di Bellissima, con la popolana Anna Magnani che si illude che la bellezza possa riscattare proprio tutto e prima di tutto la povertà, e ci sono i concorsi e le selezioni per miss Italia con quell'immagine odiosa della mamma che sbottona la camicetta della figlia adolescente per attirare sul seno gli sguardi lubrici della giuria. Ci sono insomma, nella storia, le mamme disposte a tutto e magari anche ad umiliarsi, loro, ma mai a vendere le figlie e i figli, proprio perché mamme italiane, mamme-mammelle, perché la mamma italiana ha nell'immaginario colletivo nazionale il fascino della fragilità e della determinazione semplice e chiara.
Ci sono tante signore d'Italia, padrone di casa, voci e volti antichi e moderni della tradizione della civiltà femminile, donne italiane di oggi, energiche belle e nervose Non abbiamo avuto solo Filumena Marturano, la Ciociara e Anna Magnani. E poi ci sono le mamme cantate a Sanremo, quelle comuni, forse banali, che ancora sognano la laurea, un genero, i nipoti e diffidano delle scuole di recitazione perché pensano, all'antica, che "femmina che muove l'anca / o è puttana o poco ci manca". È vero che è un proverbio alquanto reazionario, ma, almeno, era una difesa contro questa smania di vendersi, contro i concorsi per "miss maglietta bagnata", contro le selezioni per diventare veline che, insomma, un mestiere proprio non è.
In nome di, e contro, tutto ciò auguri a tutte le donne e alle mamme normali!
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