mercoledì 23 marzo 2011

Un computer per volante

(foto da internet)




È la Ferrari 150° Italia, la nuova monoposto destinata a competere nel Campionato del Mondo di Formula 1. La scelta del nome rappresenta l’omaggio che la Ferrari vuole fare all’Unità d’Italia, di cui quest’anno ricorre il centocinquantesimo anniversario. Il Tricolore, da molti anni presente sulle monoposto di Maranello, nel 2011 avrà una collocazione ancora più significativa nella livrea della vettura. «La Ferrari è l’espressione dell’eccellenza, del talento e della creatività italiani» – ha dichiarato il Presidente Luca di Montezemolo «Tutti gli uomini e le donne che lavorano con impegno e passione a Maranello condividono l’orgoglio e la responsabilità di rappresentare il nostro Paese nel mondo ed è con questo spirito che abbiamo voluto dedicare questa monoposto ad un evento così importante per l’Italia intera».


(foto da http://www.ferrari.com/)



E allora pronti, ai posti via... domenica prossima, a Melbourne ci sarà il via del Mondiale di Formula 1. Se volete farvi un'idea di cosa significhi pilotare una F1 nel 2011, con l'ala posteriore mobile azionabile dal pilota e con il kers, date un'occhiata alla versione navigabile. «Sul mio volante, quest'anno ci sono 47 bottoni, se non siamo al limite poco ci manca», dice Fernando Alonso.


(foto da internet)



La questione del volante "troppo ricco" è stato uno dei tormentoni di questo precampionato, anche per motivi di sicurezza, come spiega il pilota LotusRenault, Jarno Trulli nella rubrica "Cockpit" con cui racconterà su Repubblica sport la F1, vista da una monoposto: «A forza di smanettare sui bottoni il pilota finisce per perdere più tempo appresso al set up della macchina che sulla guida (...) La cosa potrebbe avere conseguenze anche sulla sicurezza. Staremo a vedere».
In bocca al lupo!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Col tempo,tutti guidaremo con un volante così????
Sinceramente...aspetto NO.Ma é interessante.

Encarna

bibiana ha detto...

Non è andato propio bene a Melbourne per Alonso e la ferrari, ma quello veramente importante non è come se iniziano le cose, è importante come finiscono .