lunedì 22 novembre 2010

Commedia leggera o agrodolce?


La commedia è per definizione un genere leggero, generalmente caratterizzato dalla rappresentazione di situazioni trattate in modo poco impegnativo e divertente.



E la leggerezza è il pregio principale di Lezioni di cioccolato, uno dei film che vedrete venerdì 26 novembre. Il cacao inteso come passione e divertimento. Mattia, titolare di una piccola impresa edile prende l’identità di un suo manovale egiziano ed è costretto a seguire al suo posto un corso di pasticceria organizzato da una grande azienda dolciaria. Equivoci, gag e lieto fine. Un film da assaporare con leggerezza. Sulla scia di Chocolat, un ennesimo omaggio cinematografico al cibo degli dèi.
Trama:
Mattia, titolare di una piccola impresa edile, viene costretto da un suo manovale che ha avuto un incidente e si è rotto le braccia per causa sua, a prendere la sua identità. Il manovale, un egiziano che ha il sogno di diventare pasticciere, si è infatti iscritto ad un corso, organizzato da una grande azienda dolciaria. Sono stati scelti 6 gourmet dilettanti ma già esperti che, guidati da un Maestro d'Arte Cioccolatiera, impareranno a inventare cioccolatini. Il migliore vincerà un finanziamento per aprire una cioccolateria. A darsi battaglia, a colpi di gag e cioccolato, il siciliano trendy-choc Corrado, il burbero veneto Milo, la zitella d'assalto Letizia, il vulcanico Luigi. (da Trovacinema.it)



Ma non tutte le commedie sono caratterizzate dalla stessa spensieratezza, anzi alcune mantengono lo spettatore tra le lacrime e il riso, come succede ne La lingua del santo di Carlo Mazzacurati. Una commedia agrodolce che narra con ironico realismo le avventure tragiche e comiche al contempo di due persone disperate alla ricerca di un colpo di fortuna che si materializza in una reliquia di incalcolabile valore, rubata in modo del tutto casuale.
Fabrizio Bentivoglio, uno dei protagonisti del film afferma:
Il nostro è un film che porta la gente dell’Italia precaria sullo schermo, anche se sembra a volte una favola intinta in un realismo picaresco. Basta togliere lo smalto dei colori, delle battute e situazioni comiche: ritrovi la vita delle persone nei bar, i problemi della solitudine, degli amori che si consumano, della pagnotta. È la commedia della vita italiana, non quella del cinema e tantomeno della tv.
Trama:
Willy, detto Alain Delon, guarda la laguna, l'unico luogo dove la sua mente diventa più chiara. Lui, ex rappresentante di articoli di cancelleria di lusso, separato da Patrizia, l'unica donna della sua vita con la quale ha vissuto per 23 anni e tre mesi, è scivolato verso il fondo e non riesce più a risalire. Condivide il suo destino di quarantenne in ritirata con Antonio, giocatore di rugby, buono ormai solo a tirare i calci piazzati. Insieme frequentano uno squallido bar e formano una coppia incensurata e maldestra di ladri. Quando, per caso, si trovano tra le mani una reliquia di Sant'Antonio, la loro vita sembra destinata a cambiare grazie ad un riscatto miliardario. (Da filmscoop.it)
Vi consigliamo vivamente la visione di questo commovente affresco di una realtà italiana un po' diversa da quella che solitamente fa capolino nel cinema italiano.

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