venerdì 1 novembre 2019

Pasta fresca in UK




(foto da internet)

Galeotta fu la pizza... Sembra che negli USA i fattorini incaricati di recapitare a domicilio le pizze abbiano assaggiato il cibo prima di consegnarlo a casa dei clienti.
Secondo recenti indagini, infatti, un addetto alle consegne su quattro spizzica il pasto che poi porta a domicilio. Nello studio, che ha analizzato anche le abitudini degli utenti che usano le app per i pasti consegnati a domicilio, sono stati intervistati circa 500 adulti americani, dell'età media di 30 anni, che hanno riferito di aver lavorato per almeno un'app che permette la consegna di alimenti. Tra di essi più del 25% ha dichiarato di aver mangiato cibo di almeno uno degli ordini effettuati e poi portati a casa. 




(foto da internet)

Mentre negli States si spizzica, a Londra, e nel resto dell'Inghilterra, si sta diffondendo l'iniziativa della pasta per posta, nata da un'idea di una startup fondata da imprenditori italiani e inglesi. Nel mese di ottobre del 2016, primo mese di attività della ditta, Pasta Evangelists aveva consegnato solo 30 porzioni di gnocchi al pesto genovese; nel mese di settembre del 2018 le porzioni di pasta consegnate sono state circa 10mila, grazie a una speciale confezione studiata per passare attraverso le tipiche buche per le lettere delle porte inglesi e anti-spizzico. L'idea prevede che, oltre alla consegna di pasta fresca e di sughi della tradizione italiana entro le 24 ore dalla loro produzione e che i clienti possono ordinare su internet, la startup italo-inglese possa raccogliere oltre due milioni di euro di finanziamenti.


(foto da internet)

Questi sono i numeri di un nuovo successo che vede italiani intraprendenti cercare di fare affari con una delle maggiori tradizioni culinarie del Bel Paese: la pasta fresca.
Pasta Evangelists, una startup con base a Londra che festeggia due anni di attività e che ha proposto agli inglesi, e londinesi in particolar modo, un nuovo modo di mangiare la pasta all’italiana, partendo dal modo in cui riceverla a casa: per posta.
Secondo i proprietari il mercato della pasta fresca in Inghilterra non subisce cambiamenti da decenni: il pastificio produce la pasta, il cliente la va a comprare direttamente lì oppure ai supermercati nei banchi frigo. La pasta venduta, però, non è una vera e propria pasta fresca appena prodotta, giacché viene prodotta anche mesi prima, congelata e poi riportata a temperatura di frigo per essere esposta e venduta. Nonostante questo processo, che di fatto fa perdere alla pasta il titolo di fresca, il mercato internazionale registra miliardi di fatturato annuo.



(foto da internet)

Da qui l’idea di fondare Pasta Evangelists che, oltre a produrre pasta fresca attraverso fornitori specializzati in partnership, realizza anche sughi e condimenti basati sulla tradizione culinaria italiana, anche proponendo formati di pasta talvolta conosciuti solo a livello regionale e quasi del tutto sconosciuti a livello italiano. Si possono acquistare i malloreddus sardi o il pesto alla genovese con fagiolini e patate, i pici cacio e pepe di Roma, ecc. I costi vanno dai £ 6.50 per porzione per ricette più semplici, fino agli £ 11.95 per quelle più elaborate.
Le confezioni hanno un apposito foglio di istruzioni che oltre a spiegare come cucinare il piatto, ne offre anche una breve storia. La spedizione avviene attraverso delle scatole realizzate per passare attraverso le buche delle lettere delle porte inglesi.
Gli ordini vengono registrati attraverso il sito internet ufficiale dell’impresa, sia a Londra che nel resto dell’Inghilterra.
Insomma, se abitatate in Inghilterra non lasciatevi scappare questl’occasione di assaporare il vero made in Italy.


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