(foto da internet)
Galeotta fu la
pizza... Sembra che negli USA i fattorini incaricati di recapitare a domicilio
le pizze abbiano assaggiato il cibo prima di consegnarlo a casa dei clienti.
Secondo recenti
indagini, infatti, un addetto alle
consegne su quattro spizzica il pasto che poi porta a domicilio.
Nello studio, che ha analizzato anche le abitudini degli utenti che usano le
app per i pasti consegnati a domicilio, sono stati intervistati circa 500
adulti americani, dell'età media di 30 anni, che hanno riferito di aver lavorato
per almeno un'app che permette la consegna di alimenti. Tra di essi più del 25%
ha dichiarato di aver mangiato cibo di almeno uno degli ordini effettuati e poi
portati a casa.
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Mentre negli States
si spizzica, a Londra, e nel resto dell'Inghilterra, si sta diffondendo
l'iniziativa della pasta per posta,
nata da un'idea di una startup fondata da imprenditori italiani e inglesi. Nel
mese di ottobre del 2016, primo mese di attività della ditta, Pasta Evangelists aveva consegnato solo
30 porzioni di gnocchi al pesto genovese; nel mese di settembre del 2018 le
porzioni di pasta consegnate sono state circa 10mila, grazie a una speciale
confezione studiata per passare attraverso le tipiche buche per le lettere
delle porte inglesi e anti-spizzico. L'idea prevede che, oltre alla consegna di pasta fresca e di
sughi della tradizione italiana entro le 24 ore dalla loro produzione e che i
clienti possono ordinare su internet, la startup italo-inglese possa
raccogliere oltre due milioni di euro di finanziamenti.
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Questi sono i
numeri di un nuovo successo che vede italiani intraprendenti cercare di fare
affari con una delle maggiori tradizioni culinarie del Bel Paese: la pasta
fresca.
Pasta Evangelists, una startup
con base a Londra che festeggia due anni di attività e che ha proposto agli
inglesi, e londinesi in particolar modo, un nuovo modo di mangiare la pasta
all’italiana, partendo dal modo in cui riceverla a casa: per posta.
Secondo i
proprietari il mercato della pasta fresca in Inghilterra non subisce cambiamenti
da decenni: il pastificio produce la pasta, il cliente la va a comprare direttamente
lì oppure ai supermercati nei banchi frigo. La pasta venduta, però, non è una
vera e propria pasta fresca appena prodotta, giacché viene prodotta anche mesi
prima, congelata e poi riportata a temperatura di frigo per essere esposta e
venduta. Nonostante questo processo, che di fatto fa perdere alla pasta il
titolo di fresca, il mercato internazionale registra miliardi di fatturato
annuo.
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Da qui l’idea di
fondare Pasta Evangelists che, oltre
a produrre pasta fresca attraverso fornitori specializzati in partnership,
realizza anche sughi e condimenti basati sulla tradizione culinaria italiana,
anche proponendo formati di pasta talvolta conosciuti solo a livello regionale
e quasi del tutto sconosciuti a livello italiano. Si possono acquistare i
malloreddus sardi o il pesto alla genovese con fagiolini e patate,
i pici cacio e pepe di Roma, ecc. I costi vanno dai £ 6.50 per porzione per
ricette più semplici, fino agli £ 11.95 per quelle più elaborate.
Le confezioni hanno
un apposito foglio di istruzioni che oltre a spiegare come cucinare il piatto, ne
offre anche una breve storia. La spedizione avviene attraverso delle scatole realizzate
per passare attraverso le buche delle lettere delle porte inglesi.
Gli ordini vengono
registrati attraverso il sito internet ufficiale dell’impresa, sia a Londra che
nel resto dell’Inghilterra.
Insomma, se
abitatate in Inghilterra non lasciatevi scappare questl’occasione di assaporare
il vero made in Italy.
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