venerdì 13 aprile 2018

Sant'Agata dei Goti


(foto da internet)

In Campania, nella provincia di Benevento, si erge Sant'Agata dei Goti, una cittadina di circa 11mila abitanti che offre al viaggiatore un'incantevole posizione su una terrazza tufacea tra due affluenti del fiume IscleroIl suo centro storico, e l'integrità paesaggistica del comprensorio, le hanno procurato il soprannome di perla del Sannio. Il paese, dal 2012, fa parte del circuito de I borghi più belli d'ItaliaSant'Agata sorge sul luogo dell’antica Saticula, antica città sannitica ai con­fini della Campania. Il nome attuale risale al VI sec. d.C., quando i Goti, sconfitti nel 553 d.C. nella battaglia dei Monti Lattari, ottennero di rimanere nelle loro fortezze come sudditi dell’impero e una colonia si stabilì nel borgo. 




(foto da internet)


Posteriormente, la città fu presa dai Longobardi e fece parte del Ducato di Benevento. Nel 1066 se ne impadronirono i Normanni e, nel 1230, passò al Papa Gregorio IX.
Dal XIII sec. numerose casate si alternarono nel controllo del borgo sino al 1696, anno in cui Marzio Carafa, duca di Maddaloni, l’acquistò e alla cui famiglia rimase fino all’eversione della feudalità.  Alla fine del '700 divenne residenza di alcune famiglie patrizie provenienti dal Regno di Napoli
Poco lontano da Sant’Agata furono costruiti, quasi due secoli fa gli scenografici Ponti Vanvitelliani dell’acquedotto Carolinonato per alimentare il complesso di San Leucio e che fornisce anche l'apporto idrico alla nota Reggia di Caserta, prelevando l'acqua alle falde del monte Taburno e trasportandola lungo un tracciato che si snoda, per lo più interrato, per una lunghezza di 38 km. L'opera, che richiese 16 anni di lavori e il supporto dei più stimati studiosi e matematici del regno di Napoli tra cui Luigi Vanvitelli, fu riconosciuta come una delle opere di maggiore interesse architettonico e ingegneristico del XVIII secolo.


(foto da internet)

Il borgo offre ai turisti itinerari dedicati all'enoturismo e al cineturismo: Sant’Agata fu scelta, infatti, come set cinematografico di film quali Il resto di niente, La mia generazione e Si accettano miracoli di Alessandro Siani (vedi>>).
Per chi ama l’architettura religiosa c'è solo l'imbarazzo della scelta: la chiesa dell'Annunziata del XIII secolo, con gli splendidi affreschi dell'abside che risalgono al XIV, e la pala d'altare del 1483 realizzata dal pittore napoletano Angiolillo Arcuccio raffigurante l'Annunciazione.
E poi ancora la Chiesa di San Menna,  fondata in epoca bizantino-longobarda, nella quale vi sono le reliquie di un santo eremita molto noto a quel tempo: Menna, uomo poverissimo vissuto ai tempi dei Longobardi, venerato come protettore delle madri poiché ridava loro il latte in caso di mancanza. 



(foto da internet)

E ancora la Chiesa e il convento di San Francesco, rimaneggiata nel '700, che contiene al suo interno elementi di diverse datazioni come la tomba di Ludovico Artus, feudatario di Sant'Agata fino al 1370, il soffitto ligneo a cassettoni settecentesco e una preziosa pavimentazione, e alcune cappelle votive segnate dagli stemmi delle famiglie patrizie locali.
Per finire la  Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, costruita nel XVIII secolo per volere di Sant'Alfonso Maria de' Liguori.
Si può passeggiare tranquillamente per le vie del borgo, nella loro tipica struttura a fuso, con le due strade principali, via Aniello e via Martorano. Tra queste due vie vi sono le case gentilizie con all’interno gli orti che permettevano alle famiglie di sopravvivere agli anni di assedio. Nel cuore del tufo, base del borgo, si possono ammirare i cunicoli un tempo usati come passaggi segreti.



(foto da internet)

Per finire ci si può far raccontare l’incredibile storia del vaso dipinto da Assteas raffigurante il Ratto di Europa, trafugato da Sant’Agata,  uno dei più noti crateri realizzati da Assteas, artista pestano del IV secolo a.C., definito il vaso più bello del mondo.
Il cratere fu rinvenuto nel borgo, nei primi anni '70, da un operaio edile, durante dei lavori di scavo per la rete fognaria, e fu venduto sul mercato nero...






















































Nessun commento: