mercoledì 25 aprile 2018

Pizza e prosecco

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(foto da internet)

Lontani i tempi in cui la pizza chiamava birra e la birra chiamava pizza. Per i gourmet è stato presentato al Vinitaly 2018 un progetto per valorizzare il connubio delle "due icone democratiche del made in Italy". 

A disposizione una carta dei Prosecco per tutte le pizzerie che vorranno approfondire e proporre ai loro clienti i vari abbinamenti possibili. È l’iniziativa del Consorzio tutela del Prosecco doc in collaborazione con Agugiaro&Figna Molini
L’idea nasce anche in "prospettiva export" per promuovere il patrimonio delle differenze enogastronomiche italiane.Il Prosecco come la pizza è una delle icone del made in Italy nel mondo, un lusso democratico accessibile a tutti anche ogni giorno”, sottolinea il presidente del consorzio prosecco, così l’iniziativa farà nei prossimi mesi un tour negli Stati Uniti per la promozione dei prodotti italiani.

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(foto da www.repubblica.it)

Semplicemente si vuole far scoprire la varietà di abbinamenti a seconda delle tipologie di Prosecco - tranquillo, frizzante o spumante, demi-sec, dry, extradry, brut - e delle diverse tipologie di pizza.

Queste ultime oggi sono conosciute ai più anche oltre oceano. Molti appassionati di gastronomia sanno distinguere una pizza di stile napoletano da una per così dire più contemporanea, più croccante. Non altrettanto diffuso è invece il gioco degli abbinamenti con la pizza, basti pensare che ancora il più diffuso anche in Europa resta quello con la birra.


Con la pizza bevete la birra? Siete antichi: per il giusto abbinamento nasce la carta dei Prosecco

(foto da www.repubblica.it)


Da questo presupposto nasce una nuova collaborazione che si prefigge, dicono dal consorzio, di “sdoganare una nuova consapevolezza tra gli amanti della pizza“. Creare una carta dei prosecchi ha l’obiettivo dunque di raggiungere un vasto pubblico a partire dagli operatori della ristorazione. Il tour inizierà questa estate a New York in occasione del Fancy Food Show.

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(foto da internet)

Testimonial dell’iniziativa due pizzaioli in rappresentanza dei diversi stili di pizza: Guglielmo Vuolo, dell'Associazione Verace Pizza Napoletana, ambasciatore di una tradizione più centro meridionale e Denis Lovatel della pizzeria Da Ezio di Alano di Piave (Belluno), artefice di una pizza contemporanea di territorio.

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(foto da internet)

Al Vinitaly hanno dato un’anticipazione del progetto. Ecco allora dal forno di Lovatel la "Pizza Tre-visioni" - pizza bianca con Fior di Latte, mousse di Casatella trevigiana DOP, luppolo selvatico, porchetta trevigiana, chutney di radicchio - accompagnata da Prosecco La Gioiosa Brut; e la sua "Pizza Verticale di Broccolo" - pizza bianca con fior di latte, mousse di Casatella trevigiana dop, broccolo di Bassano Igp in tre consistenze e caviale di acciuga - accompagnata da Prosecco Colli del Soligo Extra Dry.

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(foto da internet)

Mentre Vuolo ha servito una "Pizza Fritta del Popolo", accompagnata da Prosecco La Jara Brut e una "Pizza Fritta Sorrento" - limone di Sorrento, fior di latte di Agerola, ricotta e pepe - accompagnata da Prosecco La Delizia Extra Dry (Maestro Vuolo).

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(foto da internet)

Il Brut ha un residuo zuccherino più basso, con il suo sapore più acidulo aiuta la pulizia della bocca, per questo è perfetta con la classica pizza fritta di Vuolo, mentre l’Extra Dry più rotondo e morbido che ha un residuo zuccherino più alto ha potuto sposare quella fritta con limone in cui già erano presenti note acidule e agrumate. Allo stesso modo l'extradry contrasta maggiormente la sapidità dell’acciuga e del broccolo della pizza di Lovatel come in quella con la porchetta la nota brut è risultata per ovvie ragioni vincente.

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