venerdì 23 ottobre 2015

Il babà



 (foto da internet)

Il Babà è un dolce tipico della pasticceria napoletana elaborato con pasta lievitata, di consistenza spugnosa, che viene imbevuto in uno sciroppo liquoroso che gli conferisce l’inconfondibile sapore. 
Ha una caratteristica forma a fungo di varie dimensioni, e si può degustare anche nella variante a ciambella, farcita con la panna  o con la crema pasticcera e frutta sciroppata (vedi la ricetta>>). 
Da dove viene il babà? La sua origine è lontana da Napoli: a quanto pare fu inventato nel '700 dall’ex re polacco Stanislao Leszczinski, suocero di Luigi XV di Francia, durante il suo esilio nel Ducato di Lorena, a seguito della sconfitta militare contro Pietro il Grande



 (foto da internet)

La leggenda vuole che il re Stanislao, affranto e amareggiato cercò di curare questo suo stato emotivo con qualcosa di dolce. I cuochi gli portavano spesso un dolce tipico della sua terra, fatto con farina, burro, zucchero, uova e uva sultanina. 
Il sovrano non dovette gradire troppo la continua ripetizione dei pasticceri e un giorno, infuriato per l’ennesima razione di dolce, lo lanciò lontano, colpendo una bottiglia di rhum; nell'aria si sprigionò un particolare profumo e Stanislao, incuriosito, assaggiò il dolce imbevuto di liquore. 
Gli piacque molto e dedicò questa sua creazione ad Alì Babà, protagonista del celebre racconto tratto da Le Mille e Una Notte, che era solito leggere. 
Dalla Lorena il babà arrivò a Parigi, nella pasticceria Sthorer, ancor oggi molto rinomata in città, situata al numero 51 di rue Montorgueil


 (foto da internet)

Nacque così il babà Savarin che racchiudeva la macedonia in un babà senza uvetta, spennellato con una confettura di albicocche. 
Nell’800, sotto il dominio dei Borboni, la cucina napoletana conobbe l'influenza d'Oltralpe, grazie all’arrivo dei cosiddetti monsù, gli chef francesi che furono chiamati in città per prestare servizio presso le nobili famiglie napoletane. Con essi, giunse in città il babà
Le pasticcerie napoletane più rinomate per i babà tradizionali sono la Pasticceria Tizzano, in Corso Meridionale 16 e la Pasticceria Capparelli, in Via dei Tribunali 327.



 (foto da internet)

Oggigiorno, esistono golose varianti del babà: si può degustare, infatti, ripieno con del cioccolato o della panna, con crema pasticcera, chantilly, fragole e amarene oppure al limoncello o, addirittura, al bergamotto
Il babà si sposa assai bene con vini liquorosi o con il moscato
E’, a pieno diritto, un dolce da passeggio, da gustare in pochi morsi per le strade del centro città. 
Ricordiamo anche l’espressione napoletana si’ nu babà (sei un babà), che denota una persona dolce, affettuosa e adorabile...
 

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