venerdì 9 ottobre 2015

Er fontanone

-->





 (foto da internet)
 
La grande bellezza, il film di Paolo Sorrentino, ha inizio davanti alla monumentale fontana del Gianicolo (chiamata a Roma "er Fontanone").
-->
Prima che Jep Gambardella entri in scena, il cannone del Gianicolo spara verso la macchina da presa e sveglia la città. Un coro femminile intona canti celestiali alla fontana, e un turista giapponese stramazza al suolo dopo l'ennesima fotografia, con il cuore trafitto da tanta bellezza.
Er Fontanone (a cui Antonello Venditti rende omaggio nella canzone Roma Capoccia) è sito in cima a via Garibaldi (vi consigliamo di percorrerla in salita, partendo dalla chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori), venne realizzato, per volontà di papa Paolo V, da Giovanni Fontana, con la collaborazione di Flaminio Ponzio, e costituisce la parte finale dell'Acquedotto dell'Acqua Paola, ossia l'antico AcquedottoTraiano, proveniente dal lago di Bracciano. Traiano fece costruire l'acquedotto nel 109 d.C., per approvvigionare il Trastevere: il percorso totale è di circa 57 km. 




(foto da internet)
 
I due architetti, tra il 1610 ed il 1612, portarono a termine la fontana, che, in origine, non aveva né il vascone attuale (solo cinque piccole vasche per altrettante bocche d'acqua), né la piazza antistante, che oggi consente di ammirarla in tutta la sua grandezza. 
Nel XVII secolo la fontana si trovava sull'orlo del colle che in quel punto era tagliato a picco, e l'acqua scendeva verso il basso come fosse una cascata. 
Solo nel 1690, il pontefice AlessandroVIII provvide alla pulizia delle condutture e all'immissione di nuove acque, e fece creare l'attuale piazzale, che rafforzò con solide mura. Inoltre fece aggiungere l'ampia e magnifica vasca di marmo realizzata da Carlo Fontana


(foto da internet)

Nel 1698, Innocenzo XII fece recingere la fontana con l'attuale balaustrata di colonnine, unite con sbarre di ferro, per evitare che i carrettieri vi abbeverassero i cavalli. L'edificio, costituito da tre ampie nicchie centrali fiancheggiate da due minori laterali, fu costruito in pietra tiburtina. È ornato da sei colonne ioniche, quattro di granito rosso e due laterali di granito grigio. 
Sopra l'architrave si eleva l'attico, a sua volta sormontato da una nicchia ad arco con gli emblemi araldici di Paolo V: un drago ed un'aquila sorretti da due angeli. 
L'attico presenta un'ampia lastra marmorea incorniciata ed incisa con magnifici caratteri, nella quale si legge: PAULUS QUINTUS PONTIFEX MAXIMUS AQUAM IN AGRO BRACCIANENSIS SALUBERRIMIS E FONTIBUS COLLECTAM VETERIBUS AQUAE ALSIETINAE DUCTIBUS RESTITUTIS NOVISQUE ADDITIS XXXV AB MILLIARIO DUXIT (Restaurate le vecchie condotte dell'acqua di Alsio ed aggiunte delle nuove dalla XXXV pietra miliare, Paolo V Pontefice Massimo portò l'acqua raccolta nella campagna delle assai salubri fonti di Bracciano). 


 (foto da internet)

La realizzazione dell'acquedotto consentì per la prima volta l'ingresso dell'acqua nelle case di Borgo e Trastevere, ma si trattava di acqua non perfettamente potabile.
I  romani, infatti, coniarono il detto Valere quanto l'acqua Paola, per indicare qualcosa di poco valore. 
Nel XVII secolo, per volontà di papa Alessandro VII, il giardino alle spalle del Fontanone, venne adibito ad Orto Botanico e affidato alle cure  dell'Università della Sapienza. Nel 1820, l'Orto Botanico venne trasferito e attualmente un cancello immette all'interno del giardino, nel quale vi è un ninfeo con lo stemma di Innocenzo XII, in asse con il nicchione centrale della fontana, attraverso il quale si gode un meraviglioso panorama della città eterna.
Alla Fontana dell'Acqua Paola, il musicista Charles Griffes dedicò un bellissimo brano per pianoforte (ascolta>>).

Nessun commento: