mercoledì 24 ottobre 2012

E tu, che oggetto sei?



(foto da internet)
Qual è l'oggetto che più vi rappresenta? La storia non sta soltanto nei libri. Al contrario, sta scritta perlopiù nella materia delle cose, degli oggetti, dei documenti superstiti. Attraverso la trasmissione radio della BBC, MacGregor, direttore del Brish Museum, in 100 puntate da 15 minuti ciascuna, ha «presentato al mondo una storia del mondo». Le 20 epoche che hanno attraversato erano caratterizzate dagli oggetti che rappresentavano le preoccupazioni e i problemi quotidiani dell'uomo. Il suo lavoro era caratterizzato da un continuo paragone tra società totalmente diverse tra loro, concludendo che non basta più solo la storia per capire il resto del mondo.
Secondo l'autore gli oggetti di epoche diverse possono dare continuità, e un aspetto sempre presente e costante nella storia è l'amore, in tutte le sue sfumature. Il primo oggetto, infatti, è una piccola statuetta (di undicimila anni fa), ed è la prima a rappresentare un rapporto intimo tra uomo e donna: è la prima rappresentazione dell'amore umano ed è testimone di un cambiamento, infatti all'epoca l'uomo cominciava ad essere sedentario, e questo gli dava tempo per riflettere.
 
 
«Non so se esiste un movente più importante dell'amore. Se esiste è il denaro.», afferma MacGregor, visto che il successivo tema trattato è l'economia, e dopo una citazione a re Creso di Lidia, si passa all'introduzione della cartamoneta in Cina nel 1400 d.C., che, però, dopo quarant'anni venne sospesa.
Gli oggetti, hanno una propria biografia, e grazie a questi, si scoprono vari aspetti nascosti: un'ascia di giada, ritrovata cento anni fa in Inghilterra, e creata cinquemila anni fa è un "testimone" dei commerci passati: la giada infatti viene dalle Alpi, e questo è «il primo passo del love-affair tra Regno Unito e Italia». «La storia è sempre scritta dai vincitori che sanno scrivere, mentre la storia del mondo viene scritta dagli oggetti». Dalle  trasmissioni radiofoniche, in cui i manufatti nella collezione del British sono stati sviscerati, quasi radiografati, è nato ora un libro dal titoloLa storia del mondo in 100 oggetti, edito in Italia da Adelphi.
 
 
(foto da internet)
Questo libro di oltre settecento pagine è una specie di monumento alla materialità delle cose, quella che il racconto teorico della storia vorrebbe far dimenticare. Materialità intesa come una visione mistica dove la vita, la società e la cultura sono perfettamente incarnate, fuse con il mondo.
Il libro, infatti, usa gli oggetti come un trampolino per spiccare grandi salti e stabilire vertiginose liaisons. Il cronometro della Beagle (la nave con cui Darwin fece il celebre viaggio che lo portò a scrivere L’origine delle specie), per esempio, serve non solo per parlare di come si è imparato a calcolare le ore e la longitudine, ma anche del senso stesso del tempo prima e dopo che Darwin spingesse «le origini dell’uomo in un passato remoto al di là di ogni immaginazione». Ancora: uno dei cento oggetti è una carta di credito, ma è islamica, e serve anche a sottolineare il peso che le differenti credenze religiose continuano ad avere perfino in ambito economico.
 
(foto da internet)
Potrebbe diventare una moda. Lo suggerisce, fra l’altro, il New York Times del 2 settembre che dedica copertina e tre pagine della sezione Metropolitan a una Storia di New York in 50 oggetti, dove si trovano il bagel e una casa originale del 1947 di William Levitt, che divenne il prototipo per l’espansione dei sobborghi intorno a una sempre più affollata metropoli. Il giornale fa del servizio un’opera aperta, invitando i lettori a dire quali oggetti, per loro, rappresentano meglio New York.  
 
Vogliamo aggiungere una variante? Raccontatevi scegliendo tra i 20 oggetti proposti da Repubblica quelli che meglio sintetizzano chi siete. Rispondete e consegnatevi alla vostra storia familiare!



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