domenica 19 febbraio 2012

Le propietà del caffè


Buone nuove per gli amanti della tazzina: assaporarsi un fumante, aromatico caffè può ridurre il rischio di cancro. E, più se ne beve più si riduce il rischio, tanto che con quattro o più tazze al giorno si arriva a una riduzione di quasi il 25 percento.

A godere di questo vantaggio sono tuttavia le donne che vedono mostrarsi i benefici della tazzina nel caso del cancro dell’endometrio.
È il tessuto superficiale che si trova nel corpo dell’utero, orientato verso la cavità interna, quello che viene chiamato endometrio. Detto tessuto è ricco di ghiandole ed è particolarmente influenzato dai cambiamenti ormonali che si verificano durante l’età fertile, nel periodo del ciclo mestruale. Il tipo di cancro che si sviluppa nel rivestimento dell’utero è uno dei più diffusi e invasivi tumori ginecologici. Gli scienziati associano all’aumento di rischio fattori come alti livelli di ormoni estrogeni e altrettanti di insulina nel sangue.

Gli ormoni però possono essere tenuti a bada proprio gustandosi un buon caffè. E lo dimostrano, dati alla mano, i ricercatori del Dipartimento di Nutrizione della Harvard School of Public Health (Usa) coinvolti nello “Studio Nurses’ Health”.
Coordinati dalla dottoressa Youjin Je, gli scienziati hanno analizzato i dati relativi a oltre 67mila donne di età compresa tra i 39 e i 54 anni. I risultati dello studio, precedentemente pubblicati sulla versione online di Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention - di cui abbiamo dato notizia - e ora ufficializzati, mostrano in definitiva come vi sia una relazione inversa tra il consumo di caffè e i tassi d’incidenza del tumore tra le donne.

Il periodo di follow-up è durato ventisei anni – dal 1980 al 2006 – e durante questo lasso di tempo, ogni quattro anni, le donne partecipanti allo studio hanno dovuto riferire con quale frequenza consumavano caffè rispetto all’anno precedente.
Con i dati raccolti, gli scienziati hanno poi calcolato un’assunzione media cumulativa. In questo modo era possibile proiettare nel tempo un modello di consumo relativo a ogni singola partecipante.

Il caffè ha così dimostrato di fare in qualche modo la differenza: nelle donne che assumevano quattro tazze al giorno avevano avuto, in media, il 25 percento in meno di probabilità di sviluppare il cancro dell’endometrio. E questo dato valeva per coloro che assaporavano un caffè classico, con il suo normale contenuto di caffeina. Ma per quelle che invece preferivano il caffè decaffeinato cosa accadeva? Bene, anche nel caso del decaffeinato il caffè si è dimostrato un potenziale preventivo: chi sorbiva due o più tazze al giorno vedeva ridursi il rischio di cancro dell’endometrio del 22 percento – una percentuale anch’essa significativa.
Attenzione però, avvertono i ricercatori, per godere delle proprietà benefiche delle sostanze contenute del caffè non bisogna consumarlo troppo zuccherato o con l’aggiunta di grassi, poiché in questo modo si annullerebbero questi effetti positivi.

Quanto al possibile rischio legato alla elevata presenza di ormoni estrogeni, i dati raccolti hanno anche mostrato che nelle donne che consumavano più caffè questi livelli erano più bassi, rispetto alle partecipanti che bevevano poco o niente caffè.
«Questo è uno studio osservazionale – l’assunzione di caffè era auto-decisa, non randomizzata –  così il nostro studio non può dimostrare la relazione causale tra caffè e rischio di tumore dell’endometrio, tuttavia abbiamo scoperto un’associazione inversa tra caffè e rischio di tumore dell’endometrio – sottolinea Youjin Je – Quattro o più tazze di caffè possono contribuire a ridurre il rischio di tumore dell’endometrio abbassando i livelli di estrogeni e insulina che sono collegati alla carcinogenesi endometriale a causa di aumento della proliferazione cellulare e morte cellulare ridotta».

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