C'era una volta uno spot che recitava così... Scavolini la cucina più amata dagli italiani. Oggi la frase non si riferisce solo ad una cucina. L'abbiamo letta uguale, accompagnata, però, da altre definizioni: «è la più amata dagli italiani, è come una bella donna, una brezza marina e vento fresco di montagna. È innovatrice, ma anche gelosa delle sue tradizioni, della sua identità nazionale».
Di Barcellona, la città più amata dagli italiani; la città non italiana più conosciuta dagli italiani; l'unica in Europa in cui gli italiani sono la comunità più numerosa.
Per il Belpaese Barcellona è sport e cultura: il Camp Nou contro il Museo Picasso, Montjüic contro la Sagrada Familia. Ma è soprattutto vita in strada, gente nei bar, chiacchiere nelle terrazas, tapas e pane con il pomodoro. Castelli umani e danze antiche, insomma sardanas contro flamenco.
(foto da internet)
Ecco il ritratto degli italiani in Catalogna: appartengono a una nuova classe, apparentemente invisibile, che si sta formando da circa vent'anni, una classe che non fa parte della borghesia italiana, che non rientra nell'esercito di precari, né in quello dei raccomandati per famiglia, politica, censo e appartenenza. È una strana compagine di quarantenni, trentenni, ventenni che ha abbandonato l'Italia appena finiti gli studi, o addirittura durante gli studi, fulminata sulla via dell'Erasmus dalla scoperta che la vita all'estero, in Europa, poteva essere tre volte più interessante, facile, appassionante che in Italia.
(foto da internet)
Non si tratta di emigrati nel vero senso della parola e nemmeno di una fuga di cervelli, ma di italiani, ragazzi e ragazze, uomini e donne che stanno all'estero in Europa «come se fossero in Italia». Persone che hanno scoperto che le complicazioni burocratiche, il clima fatiscente e ricattatorio dell'università italiana, lo strangolamento delle potenzialità giovanili è una malattia, almeno fino alla crisi, solo italiana e semplicemente, rapidamente, si sono messi in salvo con un'ora di aereo. E molti hanno scelto Barcellona, bella come Napoli, con quel clima mediterraneo che fa vivere meglio, ma, allo stesso tempo, urbe lavoratrice come Milano, però sicuramente più accessibile e meno cara.
(foto da internet)
E proprio vivendo fuori che si scopre di essere italiani a dispetto di tutto e tutti. Eh sì, se in Italia gli italiani sono individualisti e si guardano bene dal far gioco di squadra, all'estero si scoprono ad avere qualcosa di particolare che li distingue dagli altri, un'italianità che gli "altri", gli "stranieri" riconoscono subito e che, spesso, considerano una qualità e non solo un tic nervoso...
1 commento:
Si è verissimo Barcellona è una città molto affascinante e molto frequentata dagli italiani!
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