venerdì 9 dicembre 2016

Di barbieri e di pali



(foto da internet)


Ad ottobre, a Roma, si è tenuto il primo raduno di barbieri. Circa 2000 partecipanti si sono sfidati in gare di taglio e hanno confrontato tecniche e stili diversi.
Ci siamo ricordati di un'insegna curiosa: il palo del barbiere, un’insegna antichissima che distingue questa attività sin dal Medioevo. Si tratta di un’asta con un pomo di bronzo all’estremità, e una spirale di strisce bianche e rosse che ne percorre la lunghezza (nella versione americana, compare anche il colore blu).
Il palo era associato alle caratteristiche delle attività che il barbiere svolgeva: salassi, suture, estrazioni denti, ricomposizione delle fratture, estrazione di denti marci e rimozione di pidocchi, pulci e zecche, con conseguente spargimento di sangue. Questo rappresentava, quindi, bende insanguinate avvolte intorno a un palo.






(foto da internet)

Probabilmente il palo originale aveva anche un lavabo in ottone nella parte superiore (a rappresentare il vaso nel quale si raccolgono le sanguisughe) e un vaso inferiore (che rappresenta il bacino di raccolta del sangue).
Dal tonsor romano al Figaro, il barbiere è stata una figura di spicco nella vita quotidiana.
Il tonsor nell'antica Roma svolgeva le funzioni sia di barbiere, per il taglio della barba, che di parrucchiere per le acconciature dei capelli. La tonstrina era un luogo d'incontro, di pettegolezzi, di scambio di notizie, un vero salotto di varia umanità. Alcuni tonsores assai maldestri furono oggetto poetico, ad esempio, di Marziale, il quale, nei suoi Epigrammi (XI, 84),  ironizza sulle capacità del barbiere Antioco

Unus de cunctis animalibus hircus habet
Barbatus vivit, ne ferat Antiochum.


Unico di tutti gli animali il caprone ha buon senso:
vive barbuto per non vedersela con Antioco


Figaro, invece, il personaggio delle Nozze di Figaro (vedi>>) di Mozart e de Il barbiere di Siviglia (il factotum della città!) di Rossini, e grazie al grande successo di queste opere, è divenuto un modo scherzoso e bonariamente ironico per indicare questa professione.





(foto da internet)

Torniamo al palo del barbiere: come abbiamo segnalato, la versione con il colore blu è americana, probabilmente in omaggio ai colori della bandiera Usa. Un'altra teoria vuole che il palo yankee abbia il colore rosso per il sangue arterioso, quello blu per il sangue venoso e il color bianco per le fasciature.
Fu il primo Concilio Lateranense, nel 1123, a sancire il divieto, imposto ai sacerdoti cattolici e ai diaconi, di praticare la medicina a discapito della loro funzione ecclesiastica. Costoro, infatti, fino ad allora, curavano i malati e spesso eseguivano piccole operazioni.  Dal divieto in poi, e per circa un secolo, furono proprio i barbieri ad assumere questo ruolo.




(foto da internet)

Il servizio più importante da essi eseguito era il salasso, una pratica medica allora molto usata. I chirurghi veri e propri ritenevano l’arte del salasso una pratica minore e spedivano dal barbiere tutti i pazienti curabili con un semplice prelievo di sangue.
Allo scopo di rendere nota la propria attività, nelle città medievali le botteghe dei barbieri iniziarono ad usare il palo a strisce come simbolo che pubblicizzasse i servizi offerti. 
Oggigiorno l'uso di questo tipo di insegna è molto ridotto, ed è limitato solitamente a quelle attività che vogliono mantenere uno stile tradizionale; comunque, fa piacere trovare ancora, in qualche vecchia barbieria, il vecchio palo bianco-rosso.


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