lunedì 8 aprile 2019

L'amicizia dei poeti e Roma



(foto da internet)

Il 29 marzo u.s., si è inaugurata a Roma la mostra Poeti a Roma. Resi superbi dall’amicizia, promossa dalla Regione Lazio e organizzata da AGCI Lazio in collaborazione con LAZIOcrea, presso la sede WeGIL, in Largo Ascianghi 5, a Trastevere
Pier Paolo Pasolini, Attilio Bertolucci, Giorgio Caproni, Sandro Penna, Giuseppe Ungaretti, Alberto Moravia, Giorgio Bassani, Carlo Emilio Gadda, Anna Maria Ortese, Elsa Morante, Amelia Rosselli, Natalia Ginzburg, Alfonso Gatto, Dacia Maraini, Enzo Siciliano, Dario Bellezza, Renzo Paris, tra gli altri, accompagneranno il visitatore, attraverso un percorso di oltre 250 fotografie originali - gli scatti sono di Antonio Sansone, Tazio Secchiaroli, Rodrigo Pais, Dario Bellini, Guglielmo Coluzzi, Francesco Maria Crispolti, Jerry Bauer, Ezio Vitale, Alberto Durazzi, ecc.- che ritraggono gli scrittori e i poeti per le vie della capitale, durante gite, serate di presentazione, cene, feste in casa, fino a giungere al ricordo della morte di Pier Paolo Pasolini all’Idroscalo di Ostia.




(foto da internet)

L'itinerario è accompagnato da prime edizioni, inserti, riviste e rare incisioni discografiche.
L’esposizione, a cura di Giuseppe Garrera e Igor Patruno, è il racconto di un momento davvero incantato della città eterna, tra gli anni ’60 e ’70, quando poeti e scrittori costituirono una vera e propria comunità.
Attraverso le foto e di documenti vengono narrati progetti, pubblicazioni, aiuti e scambi di ammirazione reciproca, e, soprattutto, il girovagare per Roma di grandi poeti della letteratura italiana. In circa 20 anni, giungono nella Roma di Alberto Moravia e Elsa Morante, poeti, scrittori, artisti, spinti dalla ricerca di opportunità, da motivazioni personali, dall’amor di poesia che la città eterna ispira e amplifica.
Le fotografie, la maggior parte di esse inedite, offrono la scia luminosa e viva di questa stagione straordinaria e la forza e lo splendore di legami unici. 
Fiorì davvero, anche se solo in maniera fugace, una civiltà, con al centro la figura poliedrica di Pier Paolo Pasolini, la lucidità di Alberto Moravia, la generosità di Attilio Bertolucci, gli sguardi laterali di Amelia Rosselli, Anna Maria Ortese ed Elsa Morante, e la lezione di felicità di Sandro Penna.



(foto da internet)


Secondo i curatori della mostra, “la violenza, l’intolleranza e l’ottusità del mondo sanciranno la fine di questa avventura. L’uccisione di Pasolini, il massacro del suo corpo, in questa prospettiva, assumeranno il valore di una precisa presa di posizione, di un rancore e di una insofferenza del mondo ad ogni felicità e vita diverse. Il mondo certe cose non le tollera. L’avventura poetica è destinata al lutto, e ad una parabola catastrofica d’amicizia e di felicità, per far più forte una società e le sue certe certezze”. 
La mostra sarà anche luogo di incontri, dibattiti, proiezioni, approfondimenti con protagonisti ed esperti di quella stagione.
Il percorso temporale dell'esposizione inizia con l’arrivo a Roma, nel 1950, di Pier Paolo Pasolini da Casarsa nel Friuli, e termina con il funerale e la traslazione del corpo di Pasolini a Casarsa il 6 novembre 1975.



(foto da internet)

Venticinque anni in cui Roma fa da sfondo alla nascita delle amicizie e il consolidarsi di una comunità che si riconobbe nell’amore per la poesia.
Il 28 gennaio 1950 Pier Paolo Pasolini giunse a Roma, insieme con la madre Susanna"Tu sapessi che cosa è Roma! – scrisse Pasolini, nel 1952, all’amico Giacinto SpagnolettiTutta vizio e sole, croste e luce: un popolo invasato dalla gioia di vivere, dall’esibizionismo e dalla sensualità contagiosa, che riempie le periferie. Sono perduto qui in mezzo".
La mostra sottolinea così il vivere poeticamente dei poeti sopraelencati, in un modello radicale e assoluto, fatto di fedeltà e dedizione, di cura e di comprensione per la parola e per le cose del mondo. 















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