lunedì 11 dicembre 2017

La camera delle meraviglie






(foto da internet)

Wunderkammer è un termine tedesco che significa camera delle meraviglie o gabinetto delle meraviglie; viene usato per indicare particolari ambienti in cui, dal XVI al XVIII secolo, i collezionisti erano soliti conservare raccolte di oggetti straordinari.
Ebbene, una camera delle meraviglie (vedi>>) è stata scoperta per caso a Palermo, in Via Porta di Castro,  a pochi passi dal mercato storico di Ballarò
Nell’appartamento privato di due giornalisti, Giuseppe Cadili e Valeria Giarrusso, si trova una stanza da Mille e una notte scoperta a seguito di un restauro. L'intonaco bianco celava meravigliose pareti dipinte di blu, con scritte in argento, che hanno resistito il passar del tempo. Di pianta rettangolare, la camera delle meraviglie, detta anche stanza blu, ha suscitato l’interesse di studiosi di università di tutto il mondo che hanno condotto degli studi per decifrare le scritte in arabo. L'Università di Bonn ha stabilito che la storia e i simboli della stanza risalgono al XIX secolo. Ciononostante, non si è ancora compreso il vero significato dei simboli presenti.




(foto da internet)

La camera misura tre metri e mezzo per tre metri e mezzo, la cui somma è sette, la cifra che attraversa tutte le religioni, il mistero e l’ignoto.  Anche il colore scelto, attrae l'attenzione, quel blu di Persia assai ricorrente nei portoni e nelle finestre di alcuni paesi arabi e nelle piastrelle moresche in Spagna e Portogallo. 
Arabisti, iranisti e anche archeologi si sono interessati della stanza. Ma, per ora, nessuno è riuscito a decifrare il mistero delle scritte:  sette versetti per ogni parete, forse spezzoni di sure o formule di alchimisti, oppure antiche liturgie di augurio. E anche i sette disegni fra ogni parete e il tetto sono un mistero: non si è riusciti a capire se siano solo lucerne, o rappresentino, invece, l'occhio di un Dio.




(foto da internet)

Tra gli esperti che si sono cimentati con il mistero della stanza palermitana, ricordiamo l'ipotesi di Vittorio Sgarbi, il quale sostiene che essa sia stata una stanza della meditazione, simbolo perfetto dell’eterna presenza araba in Sicilia. Altri ancora hanno indicato che la camera è una vera e propria piccola moschea dentro una casa probabilmente appartenuta a un ricco mercante. 
Il professor Werner Arnold, dell’Università di Heidelberg, uno dei maggiori specialisti di studi semitici, ha affermato che le scritte sono composte da un miscuglio di lettere siriache e arabe senza apparentemente un senso logico.
Per ora, il mistero resta intatto e per chi volesse dare un'occhiata a questa  bellissima stanza delle meraviglie, Giuseppe Cadili e Valeria Giarrusso, proprietari dell’appartamento, permettono di visitare la wunderkammer solo di domenica, dalle 10 alle 18.
Buon viaggio!








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