(foto da internet)
Se ormai conoscete Roma come le vostre tasche, forse è giunto il momento di scoprire un luogo emblematico della capitale: il quartiere Coppedè, un originale complesso di edifici situato nel quartiere Trieste, tra piazza Buenos Aires e via Tagliamento.
Deve il suo nome all'architetto e scultore fiorentino Gino Coppedè, ed è composto da diciotto palazzi e ventisette edifici disposti attorno al nucleo centrale di piazza Mincio, vero e proprio fulcro del quartiere.
L'idea di costruire una zona abitativa in questa parte di Roma risale al 1915, quando la Società Anonima Edilizia Moderna volle sfruttare le zone esistenti tra il quartiere Parioli e i nuovi quartieri Salario e Trieste. Il progetto fu affidato a Gino Coppedè, il quale cominciò i lavori nel 1916. Il quartiere rimase incompiuto alla morte dell'architetto, avvenuta nel 1927, e fu poi completato da Paolo Emilio André.
(foto da internet)
Il quartiere è senz'altro una delle opere architettoniche sperimentali più singolari dei primi del ’900, incrocio fra una realtà alternativa inattesa che si affianca al liberty, al neomanierismo, al moresco, al neogotico, al neobarocco e all'art-déco. I motivi utilizzati vanno dalla mitologia greca allo stile medievale e fiabesco e alle influenze assiro-babilonesi.
Su un fregio della Palazzina del Ragno è inciso il motto Artis praecepta recentis Maiorum exempla ostendo (rappresento i precetti dell’arte moderna attraverso gli esempi degli antichi), che può anticipare al visitatore l'insieme originale che preleva stili da contesti assai diversi. Simbolo del quartiere sono gli edifici posti intorno a Piazza Mincio, i Villini delle Fate, la Palazzina del Ragno e i Palazzi degli Ambasciatori.
Vi consigliamo di passeggiare con calma per le strade del quartiere, con il naso all'insù, iniziando la visita dall'arco di Via Doria per accedere a Piazza Mincio, nella quale potrete ammirare la Fontana delle Rane e i curiosi palazzi sopraccitati che rivelano sempre delle piacevoli e divertenti sorprese.
(foto da internet)
Vi consigliamo di passeggiare con calma per le strade del quartiere, con il naso all'insù, iniziando la visita dall'arco di Via Doria per accedere a Piazza Mincio, nella quale potrete ammirare la Fontana delle Rane e i curiosi palazzi sopraccitati che rivelano sempre delle piacevoli e divertenti sorprese.
Per la sua particolare architettura il quartiere Coppedè venne scelto dal regista Dario Argento come sfondo per alcune scene dei suoi film Inferno e L'uccello dalle piume di cristallo, dal regista Richard Donner per alcune sequenze del film Il presagio, e da Carlo Vanzina per il film Il cielo in una stanza.
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