venerdì 4 marzo 2016

L'Aventino

-->



 (foto da internet)

Con le Fallas dietro l'angolo, e la Pasqua praticamente attaccata alla festa in onore di San Giuseppe, Roma è senz'altro una meta classica per chi decide di staccare la spina (e di fuggire dai petardi...).
Proporre una guida della capitale è compito arduo, ma vi consigliamo di visitare, almeno una volta nella vita, il colle dell'Aventino.
Iniziamo dalla sua storia: su questo colle la plebe romana si sarebbe ritirata, nel 287 a. C., per protesta contro le angherie dei patrizi.
Con allusione alla storia romana venne anche chiamata Aventino la secessione dei parlamentari dell’opposizione al governo fascista che, il 27 giugno 1924, subito dopo il delitto Matteotti, decisero di non partecipare più ai lavori del parlamento finché un nuovo governo non avesse ristabilito le libertà democratiche. La manifestazione di protesta non ebbe successo: il re Vittorio Emanuele III confermò la fiducia a Mussolini, e, nel novembre 1926, i deputati dell’Aventino vennero dichiarati decaduti dal loro mandato. 



(foto da internet)
L’Aventino è uno dei sette colli su cui venne fondata Roma. Il suo nome è forse legato al luogo da cui avvistare gli uccelli in volo (ab avibus in latino). Attualmente è una zona residenziale elegante e raffinata.
Ma perché andarci? Motivo numero uno: avete mai spiato San Pietro dal buco di una serratura? No, non siamo impazziti: la visione particolarissima di San Pietro è una delle tante curiosità che il suddetto colle offre al viaggiatore. 
Motivo numero due: l'Aventino serba tesori nascosti che, di solito, vengono tralasciati da chi visita Roma: splendide chiese, il roseto comunale e il Giardino degli Aranci.



(foto da internet)
  
Torniamo al buco della serratura: essa fa parte del cancello della struttura della villa del Priorato di Malta che da sulla Piazza dei Cavalieri di Malta sul Lungotevere Aventino. La villa venne eretta sull’area di un monastero benedettino fondato nel 939.  Nel 1400, papa Paolo II, lo concesse al Sovrano Militare Ordine di Malta.
Dalla serratura senza chiave si può ammirare, in prospettiva, la cupola di San Pietro, in fondo al viale del giardino, incorniciata dalle siepi.
La villa del Priorato di Malta ospita l'ambasciata presso lo Stato italiano dell'Ordine, e gode del diritto di extraterritorialità dal 1869.


(foto da internet)
Sul colle, si può ammirare la Basilica di Santa Sabina, del V secolo, costruita sulle rovine della casa romana di Sabina, matrona convertitasi al cristianesimo e poi santificata. L'edificio ha subito significativi cambiamenti nel corso dei secoli. Nel '500 e nel '600, vi intervennero grandi architetti quali Domenico Fontana e Francesco Borromini.
Poco distante si trova la Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio che fu costruita prima della Basilica di Santa Sabina, tra il III e il IV secolo. Il suo impianto più recente risale alla metà del '700; solo un campanile romanico, la cripta e un portico medievale rimangono a testimoniare il passato più lontano dell'edificio.
Un'altra chiesa interessante è quella di Santa Prisca costruita più o meno nello stesso periodo di Santa Sabina, nel luogo in cui i coniugi Aquila e Prisca avrebbero ospitato San Pietro e San Paolo. Al suo interno si trova un mitreo scoperto da meno di un secolo che testimonia in modo compiuto l'edificazione della chiesa su una costruzione romana già esistente.

 (foto da internet)

In Piazza dei Cavalieri di Malta, presso la Chiesa di Sant'Anselmo, ha la sua sede la Confederazione benedettina: qui risiede l'Abate Primate dell'Ordine e ha sede l'Università benedettina. La chiesa è in stile neoromanico, e fu costruita dall'architetto Francesco Vespignani alla fine dell''800, sui resti di una domus romana del II-III secolo d.C., visibili nei sotterranei della chiesa.
Sempre in Piazza Cavalieri di Malta, si trova la chiesa dell'Ordine, ridisegnata nella metà del '700 dal Piranesi
Prende il nome di Santa Maria del Priorato. Il Piranesi la decorò con stucchi che riprendono i simboli dei Cavalieri di Malta e la ristrutturò in modo che rievocasse la forma di un tempio romano.
Meritano una visita il roseto comunale che, in maggio, offre ben 1100 varietà di rose e il giardino degli Aranci, o parco Savello, da cui si gode una fantastica visuale della città eterna.
Buon viaggio! 

1 commento:

paolo gimmelli ha detto...

Mi piacerebbe avere una casa sull'Aventino...