mercoledì 28 marzo 2012

Un altro pezzo dell'Italia che se ne va



Stock, storica azienda di liquori e distillati, chiude il suo stabilimento di Trieste. E comunica il trasferimento a partire da giugno della produzione nello stabilimento in Repubblica Ceca. Il marchio era entrato nelle case di milioni di italiani grazie a «Carosello» e alle pubblicità di Vianello e Tognazzi.  «La sede di Trieste  non è sostenibile a livello economico rispetto agli altri siti produttivi», queste le ragioni della chiusura comunicati con una nota dalla società. E' stato aperto un tavolo di trattativa con i sindacati sulla chiusura e per concordare i termini della cessazione dell'attività produttiva. Stock Italia intende comunque continuare la presenza sul mercato italiano con i propri prodotti.

I dipendenti: " I piani non erano questi. Faremo 16 ore di sciopero"
Ma i dipendenti non ci stanno. L'assemblea dei lavoratori della Stock di Trieste ha approvato un pacchetto di 16 ore di sciopero. «A fronte di una ristrutturazione avviata nel 2008 - afferma un documento dei sindacati - che ha portato lo stabilimento di Trieste a essere competitivo entro gli stabilimenti della Stock Spirits Group, dopo aver dimostrato di essere disponibili a modifiche d'orario, attivazione delle turnazioni, flessibilità e plurimansioni, i lavoratori vengono ripagati con la decisione finale: la chiusura. Colpisce negativamente la superficialità con la quale un marchio storico quale la Stock, così legato all'immagine di Trieste, sia definitivamente cancellato dalla storia della città. L'ennesimo impoverimento - conclude la nota - del tessuto industriale della provincia di Trieste».Il segretario provinciale della Cgil di Trieste, Adriano Sincovich ha commentato: «L'azienda non ha presentato margini di manovra, c'è un atteggiamento molto rigido dei manager. Diremo chiaramente alla città cosa pensiamo di questa azienda».

Il sindaco Cosolini (Pd): «Sono perplesso»
Anche il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini è intervenuto sulla decisione : la chiusura è «una brutta tegola le cui motivazioni non appaiono certo convincenti».  Il primo cittadino ha ricordato che «con la ristrutturazione del 2008 i lavoratori avevano accettato significativi sacrifici garantendo così la competitività». Nello stabilimento di Trieste, secondo i dati dell'azienda, lavorano oggi 28 persone, su una linea di produzione. Si tratta dell'ultimo di una serie di tagli al personale e alla produzione, concordato tra la Stock e i sindacati nel maggio 2009. Nel sito di Zaule vengono prodotte complessivamente 20 milioni di bottiglie all'anno. In seguito all'accordo, la proprietà aveva investito un milione e 700 mila euro per il rinnovamento della linea di produzione e per la formazione del personale rimanente.

Se ne va un pezzo di storia triestina e asburgica
La storia della Stock di Trieste comincia nel 1884, quando il diciottenne di origine dalmata Lionello Stock aprì, assieme al socio Carlo Camis, una piccola distilleria a vapore nel rione di Barcola.
L’intenzione era quella di distillare i vini delle zone vicine, ricercati dai francesi per produrre cognac quando un’infezione di peronospora distrusse i raccolti della Charente. Nacque il «Cognac Stock Medicinal» cui si affiancherà, nel 1935, il «1884 Cognac Fine Champagne» destinato nel 1955 a diventare il famoso «Brandy Stock 84». Al termine della Prima Guerra Mondiale vennero costruiti stabilimenti in Austria, Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia e Jugoslavia, con sbocchi commerciali anche in Egitto, Palestina, Stati Uniti e Brasile. Il successo si basa anche sul ricorso sistematico al marketing e alla pubblicità, veri valori aggiunti per i prodotti Stock. Dopo la seconda guerra mondiale, in cui alcuni stabilimenti italiani vengono distrutti e quelli nell’Est europeo nazionalizzati, muore nel 1948 il fondatore. Sul brandy però la Stock costruisce il proprio rilancio, e tra gli anni ’50 e ’60 distribuisce i propri prodotti in 125 paesi, allargandosi a vodka, whisky, grappa, amari, gin, liquori dolci. Nel maggio 1995 la Stock venne acquisita dalla tedesca Eckes A.G., società di alcolici e succhi di frutta, e nel 2007 diventa proprietà del fondo americano «Oaktree Capital Management», spostando l’organizzazione commerciale dalla storica sede di Trieste a Milano, mantenendo fino a oggi lo stabilimento nell’area industriale giuliana di Zaule.

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