mercoledì 31 marzo 2010

Regali poco graditi



Lunedì scorso alle ore 21:00 Raidue ha voluto fare a Mina un regalo per il suo settantesimo compleanno: Minissima. Conduttore del programma Paolo Limiti, paroliere di alcune sue bellissime canzoni: Bugiardo e incosciente, La voce del silenzio, Sacundì Sacundà, Ballata d’autunno, Viva lei ed Eccomi.

Un’occasione per raccontare al pubblico la personalità di una donna "che non corrisponde al personaggio mediatico", che lei, col ritiro dalle scene, "ha voluto cancellare perchè contasse solo il disco", secondo le parole di Limiti. L'obiettivo, dice ancora Limiti durante la conferenza stampa per presentare il programma, è quello di "far capire il suo talento, il motivo per cui la sua carriera è stata così lunga e perchè piace ancora oggi. Per raccontare il suo modo di interpretare, di stregare il pubblico davanti alla telecamera, di muoversi, di giocare". Un successo decretato, secondo Limiti, dalla una "voce grandissima", in grado di "passare agilmente da uno stile musicale all'altro", ma anche da un fisico "straordinario" e da una "gestualità barocca, un po' ridondante a volte, ma molto personale. Al contrario di molte cantanti dell'epoca che stavano immobili come statue".

Chico Buarque la ritiene una delle più grandi interpreti di bossanova. Kenny Barron, il migliore pianista jazz secondo il L.A. Times, ha detto che è la miglior cantante jazz. Gli unici episodi di tango cantato di Piazzolla che si ricordano in Argentina sono stati con Mina; Almodovar assicura che nessuno come lei sa fare il bolero. Profeta anche, e soprattutto, in patria, numerosissime sono state le iniziative per celebrare il suo settantesimo compleanno. Ma la cantante come l'ha presa? In un articolo scritto per La Stampa il giorno successivo al suo compleanno la famosa interprete racconta come ha vissuto la sua "vivisezione mediatica" subita in occasione di questa ricorrenza:

Sopravvissuta alla mia autopsia

Avete mai provato ad essere reduci dalla vostra autopsia? Con gli ultimi brandelli rimastimi appiccicati alle ossa finisco una immeritata giornata di fiori e ferite ripensando ai perché di un tale scatenamento.
Era evidente che di una diagnosi ci fosse bisogno. La ricorrenza decrepita invitava ad approfittarne. Una marea di autonominatisi anatomopatologi si sono dilettati a frugare tranquillamente le risposte nell’archeologia della mia psiche, della mia memoria, della mia carnaccia sbranabile, del perché e del percome della vita mia. Devoti estimatori, irriducibili avversi, timorosi contestatori, hanno danzato sui loro referti, sicuri di avermi posseduto, oltre che descritto per intero. Se per caso non sapessi il perché delle scelte che ho fatto, adesso avrei un ampio ventaglio di possibilità. Un tale, evidentemente scappato dal manicomio, ha persino detto che ho fatto tutto per strategia. Strategia di che? Fantastico.
A tutti gli uomini vengono affibbiati gli interpretatori delle azioni e dei pensieri. Tutti sono sottoposti all’infamia di non sapersi conoscere. Per questo, la civiltà del farsi gli affari degli altri affibbia a ciascuno la condanna di avere qualcuno che gli spiega il perché delle scelte che prende.
Non è un privilegio del cosiddetto personaggio pubblico essere indagato nelle proprie intenzioni.

Sarà perché non mi sono ancora abituata a sentir parlare di me da parte di chi non ho mai visto, ma mi sento strana. Se tutti insieme volevate farmi effetto, vi accontento dicendovi che sì, mi avete proprio colpito. Non mi riconosco molto nei pareri espressi o nelle interpretazioni, ma questo è di irrilevante importanza. In questi giorni ho assistito alla rappresentazione della mia vita che, mandata avanti e indietro in un videotape impazzito, mi ha fatto girare la testa e non solo. L’accadimento veramente grandioso e commovente è rappresentato dalla valanga di biglietti, mail, fiori, regali, telefonate di tante persone affettuose e sincere che conosco, ma anche che non ho mai conosciuto. Adesso ho settant’anni, ma ieri ne avevo sessantanove. Cos’è? Forse mi avevano cristallizzato in una età indefinita che era certamente più rassicurante per loro che per me. Io è una vita che aspetto di essere vecchia. Adesso ci sono, ma non da oggi. A proposito dell’autopsia… si attendono gli esami istologici. Non subito, perché mi dicono che, purtroppo, la «festa» non è ancora finita.
A proposito di ricorrenze e celebrazioni, vi auguriamo Buona Pasqua a tutti. Ritorneremo dopo le vacanze pasquali, il 14 aprile.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E' una donna particolare, ma è bravissima.
Vicente

Anonimo ha detto...

Bravissima artista di cui, come chiunque, non bisogna violare la "privacy". Ma non dimentichiamo che si è rifugiata in Svizzera solo per una vile questione di tasse (leggi evasione fiscale). Ormai con tutte le depenalizzazioni e decretini vari, non credo che rischi più la galera se torna in Italia. Comunque non è un bell'esempio. Vorrei solo ricordare questo a chi la definisce "esule".

Anonimo ha detto...

Una grandissima cantante. Auguri
alicia

mafalda terribilis ha detto...

Scusate, non volevo inviare il messaggio in forma anonima: sono mafalda terribilis, autrice del secondo commento (delle 9.50)