mercoledì 10 marzo 2010

Scrittori fantasy (under 20)


C’era una volta una ragazza cresciuta fra i libri di Lord Dunsany, Eddison, Le Fanu, Machen e Crofton-Crocker, tutti grandi scrittori di fantasy. All’età di quattordici anni decise di scrivere anche lei un romanzo fantastico, come quelli che tanto le piacevano. E scrisse un libro forse con qualche ingenuità qua e la, forse un po' prolisso, ma in fondo niente male, e lo spedì ad una casa editrice. L'editore, dopo qualche perplessità iniziale, dovuta principalmente all’età della scrittrice, scelse alla fine di pubblicare il romanzo e senza mutare una virgola. Il titolo del libro in questione è Strange Evil, opera prima di Jane Gaskell, pubblicato nel 1957, quando l’autrice aveva sedici anni, ma scritto all’età di quattordici. The Guardian, lo segnala come uno dei dieci lavori fondamentali della narrativa weird, affiancandolo al semplicemente fondamentale Gormenghast, di Mervyn Peake, all’Isola del Dr Moreau del grandissimo H.G. Wells, ed ai lavori di Max Ernst.

E la storia, circa un secolo dopo, si ripete. E questa volta Elisa Rosso scrive il suo libro d'esordio all'età di dodici anni. Il risultato: 20.000 copie vendute. Oggi ha 16 anni e sta lavorando al terzo volume della serie Il libro del destino. Eppure la giovanissima autrice afferma che scrive perché non è abbastanza brava per disegnare fumetti!

Thomas Mazzantini, un liceale che vive a Marciana Marina, un piccolo paese dell’isola d’Elba, ha esordito alcuni mesi fa con Garmir l’Eclissiomante. I ventenni toscani Lorenzo Mugnai, studente di astrofisica, e Lorenzo Righi studente d'nformatica, sono i due autori de Il cammino dei draghi. Ali di pietra. Sempre pubblicato da Polistampa è Il libro che non voleva morire, scritto da Alessandra Raddi all'età di sedici anni.

Sempre toscano, ma non più giovanissimo, il grossetano Francesco Falconi (classe 1976) è già al suo terzo romanzo di genere, Prodigium. I figli degli elementi.

Il fascino esercitato dal genere fantasy cresce sempre più e il fenomeno dei baby scrittori dilaga fra i seguaci del genere. Sarà tutta colpa di Harry Potter?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutti figli di Harry Potter? Poco originali.
Clemente

Dav ha detto...

Buon pomeriggio (mentre scrivo sono quasi le sei),
sono Alessandra Raddi, il cui libro è citato proprio qui sopra ... =D
Se posso spezzare una lancia a mio favore, non ho mai letto Harry Potter e non credo di essere stata influenzata dai lavori della Sig. Rowling (nè della Sig. Meyer)... La mia storia è, tra l'altro ambientata in epoca contemporanea, in Europa... Percui mi sento di poter dire che no, non sono una figlia di Harry Potter! :)
Ma sono molto felice di essere stata compresa tra i giovani autori toscani...! Grazie mille!
Se vi interessa l'argomento, potete visitare il sito (work in progress!):
http://sites.google.com/site/illibrochenonvolevamorire/
Un saluto!