(foto da internet)
Per chi ha la fortuna di recarsi in Sicilia a Pasqua, vorremmo consigliare un itinerario all'interno dei riti pasquali dell’Isola.
Dalle processioni sulle Madonie, ai Misteri di Trapani e Caltanissetta, dalla Grande settimana nelle comunità albanesi, alle architetture di palme erette nelle strade di San Biagio Platani, dalla solennità delle processioni a Enna, alle bande che sfilano nelle strade di Palermo: la Sicilia offre un panorama assai interessante di tradizioni, religione, paganesimo, passione, spettacolo e dolci tipici.
I riti cominciano con la Domenica delle Palme, il giorno in cui si benedicono in chiesa foglie di palme e rami d’ulivo.
Si entra nel vivo il martedì e il mercoledì, con le prime processioni e si continua il giovedì sera e il venerdì mattina con le grandi rappresentazioni e le visite ai sepolcri, gli altari addobbati con i lavureddi: fiori bianchi, spighe, candele, piatti di grano e di lenticchie messi a germogliare al buio e intrecciati con nastrini variopinti, il rito di rigenerazione con cui gli uomini ristabiliscono il contatto con Dio.
Il Venerdì Santo è il grande giorno dei Misteri a Trapani e Caltanissetta, due dei principali teatri della festa in Sicilia.
Qui le processioni sono accompagnate da enormi macchine, portati a spalla dai devoti, che rappresentano le principali tappe della Passione: dalla lavanda dei piedi all'arresto, dalla flagellazione all'incoronazione di spine, dalla sentenza all'ascesa al calvario.
A Trapani i Misteri, cominciano il venerdì pomeriggio e si concludono sabato mattina, in un'estenuante alternarsi di musica, sudore, lacrime e profumo di fiori.
Una processione che mescola sacro e profano sulla quale, nei secoli, più volte la Chiesa ha dovuto intervenire per evitare eccessi.
La sfilata dei gruppi è aperta dalla confraternita di San Michele, in tunica rossa e cappuccio bianco. Seguono venti vare portate a braccia da almeno dieci massari: diciotto scene più l'urna del Cristo morto e la statua dell'Addolorata, realizzate in legno e stoffa a cura delle maestranze: fruttivendoli, muratori, pescatori, macellai, tutti in grande competizione.
A Caltanissetta i Misteri (creati nel 1780, per iniziativa della congregazione di san Filippo Neri) iniziano il mercoledì sera, con i variceddi, processione in scala ridotta che vede sfilare quattordici gruppi in terracotta, tante quanto le stazioni della via Crucis.
Il giorno successivo è quello della cerimonia maggiore con le sedici statue realizzate in cartapesta, legno e gesso, celebrazione accorata dietro cui si muove tutta la città.
Il sabato ha luogo la deposizione del Cristo.
(foto da internet)
Ad Enna, nel cuore della Sicilia, i riti sono un tripudio di ricchezza con i simulacri di Cristo e dell’Addolorata che il mercoledì si muovono per le vie scoscese della città raccogliendo doni preziosi, a rappresentare la devozione senza limiti, la ricchezza che si oppone alla povertà, l'abbondanza alla carestia. Il giovedì, c’è la grande processione che vede sfilare le confraternite in saio e cappuccio, con in mano gli stendardi, i ceri, i vassoi con i simboli della Passione di Cristo e sulle spalle le vare pesantissime.
I fedeli convergono verso la spianata antistante il duomo attraverso uno stretto vicolo dove passano a stento, e lì il dolore si trasforma in allegria.
La domenica di Pasqua, in Sicilia, è il giorno del tripudio.
Da non perdere, in provincia di Palermo, l'Abballu di li diavoli a Prizzi, dove due satanassi in rosso e la morte in giallo disturbano con forconi e dispetti l'incontro solenne tra Cristo e l’Addolorata, rappresentazione della guerra tra bene e male, e la Festa di li schetti a Terrasini, dove gli scapoli del paese tagliano una pianta di arancio, la adornano, la fanno benedire e poi, accompagnati dalla musica, fanno il giro del paese fermandosi davanti alla casa delle fidanzate ed esibendosi in prove di forza con l'albero.
1 commento:
Visitate la settimana santa del Cabanyal! Pare un film di Fellini.
Vicente
Posta un commento