(Foto da internet)
Frenesia e senso di potere significò, per gli uomini, l'avvento della ferrovia: spazi annullati, distanze vinte. Il treno diventò presto oggetto poetico per pittori e scrittori. Chi non ricorda il dipinto La Gare Saint Lazare di Monet o i versi del Carducci intrisi di entusiasmo giovanile per la locomotiva a vapore dell'ode A Satana:
"Un bello e orribile/Mostro si sferra/Corre gli oceani/Corre la terra/Corrusco e fumido/Come i vulcani/I monti supera/divora i piani...".
E che dire di Marinetti e del suo Manifesto futurista, nel quale hanno spazio “le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi”.
E perché non ricordare anche il mondo della canzone? Francesco Guccini, com'è noto, ha scritto una della sue ballate più famose (La locomotiva, appunto), raccontando la storia (vera) di un macchinista ferroviere (ascolta>>).
Ebbene, domenica 7 marzo si è tenuta in Italia la terza edizione di una manifestazione volta a ricordare quei tratti di ferrovia che sono scomparsi dalla nostra memoria collettiva: La giornata delle ferrovie dimenticate.
Numerose le iniziative: dalla locomotiva diesel d'epoca che se ne va sferragliando sui binari, alle greenway italiane come in Umbria o ancora chi andrà in bicicletta lungo la vecchia ferrovia dismessa di Piazza Armerina in Sicilia. La giornata è stata accompagnata da mostre con foto d’epoca sulle tratte ferroviarie, tranviarie, funicolari per ricordare come si potesse viaggiare con lentezza godendosi meravigliosi paesaggi.
(foto da internet)
Due iniziative della terza edizione di questa manifestazione culturale si sono tenute nella mia regione: attraverso l'antico tratto ferroviario Spoleto-Norcia si può percorrere una greenway -a piedi o in bicicletta- che permetterà al viaggiatore di conoscere la splendida (e quasi sconosciuta) Valnerina, e la vecchia tramvia Terni-Ferentillo, offre un itinerario che scorre a pochi passi dalle famose Cascate della Marmore.
Nel cuore della Valnerina si trova Norcia, la città che diede i natali a San Benedetto, primo monaco del Cristianesimo, e fondatore dell'ordine dei Benedettini, che visse a cavallo del 500, tra la preghiera e l'umiltà del lavoro, come egli stesso sintetizzò nella frase ormai celebre Prega e Lavora.
A Norcia si possono ammirare la chiesa gotica di San Benedetto e il Duomo rinascimentale. Altro notevole esempio di architettura rinascimentale laica è la Castellina, una rocca a quattro lati realizzata dal Vignola, oggi sede del Museo Civico Diocesano.
Meritano una visita le chiese di S. Agostino, dal portale ogivale la cui lunetta reca in buono stato un affresco con Madonna con Bambino e S. Agostino, e quella di San Giovanni, che a differenza della prima però ha perso la struttura originale a causa dei restauri in epoca barocca.
P.s. Il nostro blog chiuderà per le Fallas. Torneremo online lunedì 22 marzo.
Bones falles!!
2 commenti:
Ricordo con piacere i viaggi che da bambina facevo in famiglia all'estate con la locomotiva per salire di Valencia a Teruel, da buona mattina fino mezzogiorno.
Era tutta un'avventura...
Anche iniziare i giorni visitando il vostro blog è un modo di viaggiare con lentezza per la vita godendo con quello che ci mostrate.
Buone vacanze :-)
Bellissima è la ferrovia che percorre le crete senesi:
http://www.ferrovieturistiche.it/
Tiziana
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