domenica 16 luglio 2006
La tigre e la neve
E' uscito in questi giorni, in Spagna, l'ultimo film di Roberto Benigni: La tigre e la neve.
Attilio (Benigni) è docente di poesia in una università per stranieri a Roma. E' innamorato di Vittoria, che ogni notte sogna di sposare, impegnata nella stesura della biografia di Fuad, il più grande poeta iracheno, il quale, dopo aver abitato per tantissimi anni a Parigi, torna nella sua vecchia casa a Baghdad, in quanto, nel caso in cui la guerra dovesse scoppiare, vorrebbe trovarsi insieme ai suoi concittadini. Attilio segue Vittoria ovunque, anche se lei non vuole saperne niente di lui. E nulla riesce a fermarlo neppure il giorno in cui viene a sapere da Fuad che la donna è ricoverata in ospedale a Baghdad. Spinto dal folle amore e con la solita incoscienza, Attilio si mischia ai medici della Croce Rossa, arrivando in Iraq il giorno stesso, dove la trova, senza conoscenza ed in gravi condizioni, in un angolo di un ospedale cadente.
Purtroppo, però, si ride meno del solito. L'ambientazione in Irak è tutt'altro che fondamentale per lo svolgersi della narrazione cinematografica e Benigni sembra voler assumere a tutti i costi i connotati artistici del Charlie Chaplin italiano. E infine, il connubio artistico Benigni-Braschi comincia ad assumere davvero fattezze grottesche.
(Foto Capital)
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