domenica 9 luglio 2006

Il Manifesto in crisi


Da trentacinque anni il Manifesto rappresenta un caso unico nel panorama editoriale italiano e non solo. Nessun padrone se non la cooperativa dei lavoratori che lo mettono ogni giorno in edicola, stipendi (bassi) uguali per tutti, un giornalismo politico indipendente e autogestito specchio delle trasformazioni che hanno segnato questi anni. Un bene comune per tutti. In questi trentacinque anni le crisi finanziarie hanno scandito l'esistenza della testata. Ora il Manifesto è arrivato al punto in cui trentacinque anni possono precipitare in un pomeriggio d'estate. Perché la libertà costa, soprattutto a chi la pratica, e arriva il momento che quei costi si materializzano in scadenze non più rinviabili. Per evitare il precipizio, Il Manifesto ha bisogno di aiuto, perché questa crisi è più grave delle altre e mette a repentaglio la stessa esistenza del giornale.
Anche Adriano Celentano ha difeso, in una lettera, l'unicità dell'esperienza di questa testata, definendo il giornale, con la sua ormai famosa classifica rock/lento, come un giornale molto rock.
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