(foto da internet)
Alle prese con il Coronavirus, in una Italia bastonata ricordiamo Lucio Dalla con la canzone L'anno che verrà. questa volta però dedicata al virus che ci tiene tutti un po' sulle spine
Caro virus ti scrivo
Così mi distraggo un po'
E siccome mi hai rotto i maroni
Più forte ti scriverò
Da quando sei arrivato
C'è una grande novità
L'Amuchina c'ha il prezzo spanato
Anche in modica quantità
Si esce poco la sera, e con la mascherina
Ho uno zio ch'era andato a Codogno
L'hanno chiuso giù in cantina
E si sta sempre a tossire sia di giorno che di sera
Ordinando al ristorante cinese si rischia la galera
Ma il ministro Speranza ha detto che in qualche giorno
La situazione sarà certo più chiara, anche se non ne sa un corno
Si tornerà ad uscire, scorderemo questo guaio
Mi piacerebbe fidarmi però, accanto a lui c'era Di Maio
Torneremo a teatro, nel cinema, allo stadio
Anche il tizio che sta con mia moglie
Potrà uscire dall'armadio
E si farà l'amore ognuno come gli va
Prenderemo pastiglie celesti
Ma soltanto a una certa età
E senza grandi disturbi qualcuno sparirà
Saranno forse i giornali allarmisti
E i razzisti di ogni età
Vedi caro virus, cosa ti scrivo e ti dico
E come sono ottimista
Di ritornare presto in pista
Vedi vedi vedi vedi
Vedi caro virus
Che pure dentro al tinello
Provo a non spegnere il cervello
E ora che il mondo mi considera un migrante
Ma che ipocrisia
Non me ne frega una mazza
Se poi mi aiuta a casa mia
Questo virus di melma
Tra poco passerà
Non mi fa 'sta paura
È questa la novità
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