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Il futuro degli italiani a tavola? Inizia così: "Per mio figlio può stampare un paio di cubi giganti al pomodoro? Espressi, mi raccomando. E senza glutine". Non è una nuova serie di Star Trek, ma quello che stanno progettando a Parma, dove la Barilla ha messo a punto una nuova maniera per fare la pasta:stamparla in 3D. "L'idea - spiega la vice presidente del settore ricerca e sviluppo - è nata in un meeting con dei ricercatori olandesi tre anni fa. Loro volevano esportare la tecnologia della stampa 3D al settore alimentare e la pasta è sembrata il prodotto ideale: è liquida, semplice, fatta solo di acqua e semola".
(foto da www.repubblica.it)
L'ultimo prototipo è arrivato la scorsa settimana e il progetto è ancora sperimentale, che nel campo della tecnologia alimentare significa un orizzonte di dieci anni per capire come andrà a finire, ma sta dando buoni risultati. "La prima volta ci abbiamo messo 20 minuti per stampare un singolo pezzo di pasta, dopo due anni ci mettevamo due minuti a farne quattro, adesso siamo vicini a stampare un piatto di pasta in due minuti".
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Basta caricare l'impasto nelle cartucce della macchina al posto dell'inchiostro e il gioco è fatto. Tutto dura pochi minuti: il tecnico disegna una forma sul computer e le informazioni vengono trasmesse alla stampante, che le materializza già pronte da cuocere, sotto forma di cubi, trivelle, lune, tronchi, rose. Qualsiasi forma, in qualsiasi dimensione, in qualsiasi impasto. Per inventare nuove forme è stato commissionato un concorso di design a una startup, la Thingarage di Roma. Hanno partecipato 530 candidati con 216 progetti e hanno vinto tre formati: le rose, i vortici e le lune. "La differenza rispetto ai metodi tradizionali è che nella stampa 3D gli estrusori dai quali esce la pasta si possono muovere in tutte le direzioni" spiega la Barilla.
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I campi di applicazione sono diversi. Oltre all'uso domestico, si pensa a veri e propri ristoranti dove sarà possibile ordinare piatti di pasta su misura dall'Ipad, o negozi di pasta fresca dove ritirare l'ordine fatto online. "E poi immaginate di indossare il vostro braccialetto elettronico che vi dirà quante calorie vi servono e quante ne avete consumate e che questo si connetta con la stampante per produrre il piatto di pasta che fa per voi: un giorno con più fibre, un giorno con i grani antichi, un giorno con le verdure. Non è solo design, è anche un'idea diversa di alimentazione e di gastronomia".
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E i cuochi che ne pensano? "Mi piacerebbe cucinare una costellazione a partire dalle lune", sorride lo chef di Barilla Roberto Bassi facendo saltare un piatto di "vortici" freschi di stampa con gamberi, zenzero e zucchine. A insegnargli il mestiere è stata la nonna, cuoca anche lei. "Non credo le piacerebbe usare la stampante 3D per fare la pasta. O forse sì: in fondo cambiano anche le nonne. Avete visto in quante usano l'iPad?"
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