(foto da internet)
Fra i tanti modi di salutare l'anno nuovo (a parte i fatidici -e divertenti- dodici rintocchi della televisione andalusa che, da Almeria, e in rigoroso diretto, durante il conto alla rovescia di Capodanno, ha fatto partire la pubblicità e ha mandato in tilt
la festa) ce n'è uno particolarmente curioso: il tuffo in acqua.
Sembra che, in Italia, la tradizione sia iniziata a Ischia, nel 1960,
quando i soci di un club di nuoto decisero di cominciare l’anno con un tuffo in
mare. Posteriormente, il cosiddetto tuffo di Capodanno venne sponsorizzato da una nota marca di
zuppa. La pubblicità fece conoscere in tutto il paese questa iniziativa che ogni anno
registra numerose presenze.
Da Ischia, la moda si è poi diffusa altrove e anche altre località italiane ospitano l'ormai tradizionale tuffo di Capodanno.
Ma cominciamo proprio da Ischia: ogni primo gennaio, a mezzogiorno, sulla Spiaggia dei Pescatori, si tiene un tuffo collettivo in mare. La manifestazione prevede anche una degustazione di prodotti tipici natalizi e buona musica. Vi può partecipare
chiunque, basta avere il costume da bagno e l’accappatoio.
(foto da internet)
Un altro appuntamento è quello di Riva Del Garda che ha compiuto il 17esimo compleanno. I partecipanti si tuffano, a mezzogiorno, nelle gelide acque
del Lago di Garda, dal Porto di Piazza Catena.
Anche qui, per prender parte all'iniziativa bisogna
presentarsi, spogliarsi e tuffarsi. E via...
Viareggio, in Toscana, ha salutato la quarta edizione del tuffo in mare. Alle 12, oltre agli intrepidi tuffatori vestiti con costume e cuffia, si sono lanciate nel Tirreno anche persone
mascherate da Carnevale!
Gli organizzatori dell’evento hanno
creato una cuffia gadget con su scritto: Hai freddo? Stay home.
Tutto un programma...
(foto da internet)
Un caso particolare è quello di Roma, dove il rito del tuffo (questa volta, ahimé, nell'inquinatissimo Tevere) ha compiuto più di 60 anni!
Alle 12, sui
ponti che attraversano il Tevere, e subito dopo il colpo di cannone del Gianicolo, saltano i tuffatori.
Il ponte più gremito è
Ponte Cavour da dove il primo coraggioso a saltare nel fiume fu, nel lontano 1946, l’Italo-belga Rick De Sonay, noto ai più col soprannome di Mister ok perché appena riemerso dalle acque gelide e inquinate del Tevere faceva il segno ok con la mano per rassicurare gli spettatori.
(foto da internet)
Scomparso ormai da qualche anno l'autentico Mister ok, la sua
eredità è stata raccolta da altri tuffatori quali Marco Fois, Aldo Corrieri, e, soprattutto, da Maurizio Palmulli, noto anch'egli col soprannome di Mister ok (II), che da quasi trent'anni esegue il tuffo nel Tevere, sfidando le temperature gelide, i 18 metri di volo, e l'incerta profondità delle acque del
fiume.
Buon inizio!
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