venerdì 14 novembre 2014

Chicche da Youtube IV

Per i nostri studenti di primo anno che si cimentano, in questi giorni, con il bar e il menù del ristorante, proponiamo Gassman legge il menù, tratto dalla trasmissione della Rai Gassman legge...
Il Mattatore trasforma un grigio pasto di una qualsiasi trattoria italiana in un'opera lirica.




Giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa, recitava il menù delle osterie di una volta. 
Però perché gli gnocchi di giovedì? Erano forse la consolazione preventiva delle mancanze del magro venerdì, lì, in agguato, giorno di vigilia per il mondo cattolico? 
Ebbene, è difficile rispondere... fatto sta che gli gnocchi, di giovedì, o di sabato, sono proprio una bontà! I migliori si sfarinano in bocca, quasi come una caramella, morbidi e irresistibili. Gli gnocchi nutrono e appagano, sono economici e digeribili, si cuociono in un attimo e acquistano cento sapori diversi. 


(foto da internet)

Generazioni di bambini hanno imparato da mamme e nonne il rito della rigatura degli gnocchi, in una sorta di iniziazione ai misteri della cucina, quando ancora non ci era consentito infarinarci le mani per assemblare il delicato impasto di patate e farina, con un gesto semplice e decisivo che marcava l'ultimo definitivo passaggio. 
E così, con la forchetta in pugno, si imprimeva sul tocchetto dell'impasto il nostro proprio marchio, per permettergli di accogliere, una volta cotto, la giusta quantità di condimento. Ma non di sole patate vivono (e vivevano) gli gnocchi. Dai canederli trentini agli gnocchetti sardi, gli ingredienti sono tanti e vari, figli di tradizioni locali e felici contaminazioni, come nel caso degli gnocchi alla romana, fatti col semolino ma conditi col burro. 


(foto da internet)

Se volete cimentarvi con questo affascinante piatto della cucina italiana, magari tra una patata bollente da sbucciare e i baffi di farina sulla faccia da cancellare, potete iniziare dalla ricetta più classica: gli gnocchi burro e salvia.
Si lessano le patate in acqua salata patate farinose con la buccia, si pelano ancora calde e si passano subito nello schiacciapatate. L'impasto si fa con poca farina e un uovo, e poi, tocco finale, la rigatura dei tocchetti con la forchetta.
Infarinateli prima di lessarli, e conditeli su piatti caldi con burro fuso e salvia.
Buon appetito e buon divertimento!

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