Perché gli uomini s’imbranano davanti a una donna e non succede
il contrario? Lo spiega uno studio dell’Università olandese di Radboud
pubblicato su Archives of Sexual Behaviour: quando un uomo
incontra una donna per lui minimamente appetibile disperde buona parte
delle sue risorse mentali a fantasticare se, come e quando potrebbe
portarsela a letto e ciò compromette le sue performance cognitive perché
gli fa sprecare un sacco di energie mentali nell’intento di farle buona
impressione. Questa reazione, che nel linguaggio popolare viene
definita da cascamorto, s’innesca anche se l’incontro non è reale, ma
solo telefonico oppure virtuale via internet, su Facebook o su Twitter.
Se poi l’uomo sa già prima di doversi
incontrare con una donna il calo di prestazioni cognitive si verifica
addirittura prima dell’incontro e negli annali della cinematografia non
si contano le scene alla Woody Allen di appuntamenti galanti in cui il
protagonista raggiunge livelli di imbranataggine impensabili. E la cosa
interessante è che questo fenomeno si verifica indipendentemente dal
fatto che l’uomo sappia o meno se la donna che è destinato a incontrare è
bella o brutta, cioè, in termini psicosociali, se sia o meno una
partner adatta all’accoppiamento. Il semplice fatto che si tratti di una
donna è sufficiente, un risultato che tutto sommato va ad alimentare
tante vecchie battute su quello che davvero interessa agli uomini.
L'ESPERIMENTO - I ricercatori olandesi hanno confermato in
laboratorio la serie di studi che avevano finora portato a queste
conclusioni con un semplice esperimento fatto con studenti eterosessuali
di entrambi i sessi. Un ragazzo veniva sottoposto al famoso test di
Stroop, lo psicologo che l’ha inventato settant’anni fa per valutare la
concentrazione: vengono presentati rapidamente cartoncini con le parole
dei colori (rosso, verde, giallo, ecc.), ma fra il colore e la parola
non c’è mai corrispondenza. Chi fa il test deve ripetere ad alta voce
ciò che legge, ma se non sta più che attento le sue aree cerebrali
visive e quelle del linguaggio vanno in conflitto e commette errori. In
questo caso l’esame era reso ancor più difficile dalla velocità con cui
le parole erano presentate perché ormai al posto dei cartoncini di
Stroop si usa lo schermo di un computer.
ERRORI A RAFFICA - Nell’esperimento tutto filava liscio finché al
ragazzo non veniva fatto credere che lo stava osservando una ragazza
attraverso una webcam: da quel momento commetteva molti più errori di
quando invece gli dicevano che l’osservatore era del suo stesso sesso.
La stessa cosa succedeva anche se gli veniva solo detto che la sua prova
sarebbe stata visionata da una ragazza che lui non poteva vedere:
cominciava a sbagliare ancor prima dell’attivazione della webcam, che in
realtà non era mai accesa in nessuna delle due prove, ma tanto bastava
per mandarlo in confusione. E anche in questo caso, se gli veniva fatto
credere che a osservarlo sarebbe stato un altro ragazzo non si metteva a
sbagliare. Che le sue capacità fossero comunque integre veniva
confermato dal fatto che se gli dicevano di fare il test senza nessun
presunto osservatore non commetteva errori. Quando le stesse prove
venivano fatte con una ragazza le sue prestazioni non subivano alcuna
influenza sia se le dicevano che la stava osservando un ragazzo o una
ragazza sia quando le facevano credere che uno dei due l’avrebbe
osservata.
Le donne sembrano immuni a questo fenomeno
perché hanno un atteggiamento mentale opposto a quello dei maschietti:
il loro primo pensiero infatti è quello di approfondire la conoscenza
del maschio che incontrano per decidere con calma se è davvero qualcuno
di cui fidarsi, cosicché la loro concentrazione mentale addirittura
aumenta. In qualche incontro anche la donna s’imbrana come i maschi, ma
per lo più questo accade quando è stata colpita dal famoso colpo di
fulmine che secondo un altro studio dell’Università di Syracuse
pubblicato su Psychology & Sociology altera le aree cognitive
cerebrali di maschi e femmine allo stesso modo nell’arco di 5 secondi
esercitando un’azione neurochimica simile a quella indotta dalla
cocaina.
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