(foto da internet)
L'antropologo Ernesto De Martino, ha studiato, in testi memorabili, i momenti magici che la cultura popolare meridionale ha prodotto attraverso gli incantesimi d'amore, le fatture, la jettatura e il tarantismo.
Secondo la credenza popolare il tarantismo era una malattia provocata dal morso della tarantola, un ragno che si manifestava soprattutto nei mesi estivi (specialmente nel periodo della mietitura) e che provocava uno stato di malessere generale – dolori addominali, stato di catalessi, sudorazioni, palpitazioni – in cui la musica, la danza e i colori rappresentavano gli elementi fondamentali della terapia.
Il morso del ragno probabilmente era solo un pretesto per risolvere traumi, frustrazioni, conflitti familiari e vicende personali.
La Pizzica tarantata è una danza terapeutica che ha origine nell’antichissimo rito di guarigione delle tarantate, cioè le persone morse dalla tarantola, durante la messa-esorcismo del 29 giugno che si svolgeva, presso la cappella di San Paolo a Galatina, nel Salento, in onore a S. Paolo, il protettore di coloro i quali vengono morsi da animali velenosi.
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La Pizzica tarantata è una danza terapeutica che ha origine nell’antichissimo rito di guarigione delle tarantate, cioè le persone morse dalla tarantola, durante la messa-esorcismo del 29 giugno che si svolgeva, presso la cappella di San Paolo a Galatina, nel Salento, in onore a S. Paolo, il protettore di coloro i quali vengono morsi da animali velenosi.
L’esorcismo poteva in ogni caso svolgersi anche in privato, tra le mura domestiche, con l’ausilio di tamburelli, violini, armoniche a bocca e altri strumenti musicali. La paziente (la tarantata, appunto) ballava per ore in preda all’epilessia causata dal veleno, fino a quando stremata, stramazzava al suolo priva di sensi, potendo così riposare temporaneamente; il tormento del veleno non era infatti finito e puntualmente si faceva sentire al sopraggiungere dell’estate successiva. Per decenni, specialmente dal dopoguerra in poi, non si è più parlato di questi riti ancestrali, che, considerati come sinonimo di arretratezza, sono state rimossi e dimenticati.
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La musica, però, l'elemento più importante dell'antica terapia, è ancora saldamente ancorata alla cultura salentina. Nel passato, la tarantata, che giaceva sul suolo o sul letto, ascoltandola cominciava a muovere la testa e le gambe, strisciava sul dorso, sembrava impossibilitata a stare in piedi e quindi si manteneva aderente al suolo, identificandosi con la propria tarantola.
Successivamente cominciava a battere i piedi a tempo di musica come per schiacciare il ragno, compiva svariati giri e movimenti acrobatici, finché stremata dagli sforzi, crollava a terra.
Quella dei tarantati era una possessione terapeutica: in primo luogo ci si identificava con la tarantola. e poi se ne produceva l'allontanamento.
Dopo aver ballato per giorni e giorni, dopo aver sudato, i tarantati guarivano, fino a che l'anno successivo, intorno al 29 giugno, si preparavano a rivivere i ciclici (ri)morsi.
Successivamente cominciava a battere i piedi a tempo di musica come per schiacciare il ragno, compiva svariati giri e movimenti acrobatici, finché stremata dagli sforzi, crollava a terra.
Quella dei tarantati era una possessione terapeutica: in primo luogo ci si identificava con la tarantola. e poi se ne produceva l'allontanamento.
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Dopo aver ballato per giorni e giorni, dopo aver sudato, i tarantati guarivano, fino a che l'anno successivo, intorno al 29 giugno, si preparavano a rivivere i ciclici (ri)morsi.
Dagli anni '70 in poi, c'è stato un importante fenomeno di riscoperta di queste danze terapeutiche che hanno riportato alla luce testi, musiche, strumenti musicali e coreografie, legati al fenomeno del tarantismo, che sono stati apprezzati in tutta la loro bellezza.
Vi proponiamo alcuni video, nei quali potrete trovare i primi passi del ballo della Pizzica (da praticare in casa), una dimostrazione della danza e la tecnica delle terzine battenti sul tamburello (solo per i più esperti!).
Buon divertimento!
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