Città della Pieve è una ridente cittadina rinascimentale costruita quasi completamente in mattoni a vista in provincia di Perugia. Ha occupato storicamente una posizione privilegiata nella Val di Chiana, un territorio per secoli conteso dalle città di Chiusi e di Perugia.
E' famosa per aver dato i natali a Pietro Vannucci, detto il Perugino, del quale conserva un preziosissimo capolavoro: l’Adorazione dei Magi, affresco del 1504, che si trova nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, in Via Pietro Vannucci.
Nella Cattedrale dei Ss. Gervasio e Protasio si possono ammirare altre due opere del Perugino: il Battesimo di Gesù, del 1510, e una tavola Madonna in Gloria e Santi del 1514.
La storia della realizzazione del dipinto per l'Oratorio di S. Maria dei Bianchi è alquanto bizzarra. All'inizio del 1504, il Sindaco dei Disciplinati della Vergine, chiamati Bianchi per il colore delle vesti, consultò Pietro Vannucci per la decorazione dell'altare dell'Oratorio. La richiesta è andata perduta ma si è conservata la risposta autografa del pittore.
E' famosa per aver dato i natali a Pietro Vannucci, detto il Perugino, del quale conserva un preziosissimo capolavoro: l’Adorazione dei Magi, affresco del 1504, che si trova nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, in Via Pietro Vannucci.
Nella Cattedrale dei Ss. Gervasio e Protasio si possono ammirare altre due opere del Perugino: il Battesimo di Gesù, del 1510, e una tavola Madonna in Gloria e Santi del 1514.
La storia della realizzazione del dipinto per l'Oratorio di S. Maria dei Bianchi è alquanto bizzarra. All'inizio del 1504, il Sindaco dei Disciplinati della Vergine, chiamati Bianchi per il colore delle vesti, consultò Pietro Vannucci per la decorazione dell'altare dell'Oratorio. La richiesta è andata perduta ma si è conservata la risposta autografa del pittore.
(Foto da internet)
Il 20 febbraio 1504, Pietro Vannucci scriveva da Perugia al Sindaco:
La penctura che vonno fa nello oratorio de
Desceprinate cie vorieno a meno ducencto florine.
Io me contentarò de cento, chome paisano et venticue sciubbeto,
glatre in tre anne, venticue l'ano, et si dicto contracto sta bene,
me mande la polisa et le cuadrine, et serà facto et lo saluto.
Io Pietro Penctore mano propria,
Peroscia vencte de febraio 1504
Allo Scineco de desceprinate de
Chastello de la Pieve
Il Perugino, pur presentando un preventivo di 200 ducati, si accontentava, "chome paisano", di metà della somma. Voleva un quarto del denaro subito, e il resto in tre rate annuali.
Evidentemente i confratri non disponevano nemmeno di tale somma e cercarono di trattare sul prezzo. Il primo marzo il Perugino inviò una seconda lettera da Perugia, nella quale accordava un ulteriore ribasso di 25 ducati (e siamo ad un totale di 75 ducati!), purché gli fosse inviata una mula per recarsi al paese natio e cominciare a dipingere.
Sabito me manne la mula et col pedone che
verrone a penctorà et fa la polisa pe strencue florene
et così calarò venticue florene et niente più.
Me salutare la chomare et lo saluto
Io Piectro Penctore mano propria,
Peroscia I de marzo 1504
(Foto da internet)
La mula fu inviata a Perugia e Pietro Vannucci dipinse l'affresco nello stesso anno, come risulta dalla data 1504 che si legge al centro del prato, ai piedi del gruppo divino.
Ciononostante i confratelli non poterono rispettare le scadenze del contratto. Tre anni più tardi, il 29 marzo 1507, il Perugino accettò, in cambio del saldo finale di 25 ducati, la proprietà di una casa del borgo, che era stata donata alla fraternita da Mariano di Giovanni Cenci, con la clausola che fosse utilizzata "in adornamento ac pitturas" da eseguirsi nelle case dei Disciplinati.
Insomma, in macchina, in treno, in bicicletta (o con la mula), Città della Pieve è una tappa d'obbligo se andate in Italia!
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