A Natale ci sono canzoni che inesorabilmente si presentano anno dopo anno. Tutti le conoscono, tutti le cantano.
In Italia c'è la pubblicità di Bauli che ripropone la canzone A Natale puoi e, più o meno fa così:
A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai, riprendere a giocare,riprendere a sognare, riprendere quel tempo che rincorrevi tanto. È Natale e a Natale si può fare di più, è Natale e a Natale si può amare di più, è Natale e a Natale si può fare di più per noi. a Natale puoi, A Natale puoi fidarti di più.
Poi c'è la versione italiana di Bianco Natale che, canticchiata, suona più o meno così: Col bianco tuo candor neve, sai dar la gioia ad ogni cuor. È Natale ancora, la grande festa
che sa tutti conquistar. Un canto vien dal ciel lento, e con la neve dona a noi, un Natale pieno d'amor, un Natale di felicità. È Natale spunta la Pace Santa l’Amor che sa conquistar. Tu dici nel cader neve il Cielo devi ringraziar! Alza gli occhi guarda lassù è Natale non si soffre più.
Ma c'è anche chi si serve di queste canzoni della tradizione natalizia per negare un valore sacro di questa festa. In un'Italia in cui succede di tutto, a Coccaglio, in provincia di Brescia, un assessore leghista ha aperto la caccia agli immigrati irregolari con l'operazione denominata "White Christmas" perché - spiega - «il Natale non è la festa dell’accoglienza, ma della tradizione cristiana e della nostra identità». E il sindaco incalza: «Il nostro obiettivo è fare pulizia». L'operazione scade il 25 dicembre: in questo paese, poco meno di settemila abitanti, 1.500 stranieri, un quinto della popolazione in solo un decennio, i vigili vanno casa per casa a suonare il campanello di circa 400 extracomunitari. Coloro che hanno il permesso di soggiorno scaduto da sei mesi devono aver avviato le pratiche per il rinnovo. Nel caso in cui non l'avessero fatto, la loro residenza viene revocata d’ufficio.
L'idea, però, è piaciuta anche ad altri sindaci leghisti dei comuni vicini. E inutile dire che il ministro dell'interno Maroni ha appoggiato l'iniziativa.
Insomma, neanche ai tempi del Duce si è arrivati a tanto!
Il problema, sicuramente, per molti non sono i controlli, bensì il momento: ora con la crisi c'è il rischio che con la perdita di lavoro si perda anche la possibilità di rinnovare i documenti. È vero, c'è il sussidio di disoccupazione, ma lo si può chiedere una sola volta. E cosa succede con le famiglie che si sono create in questo antichissimo borgo?
Meno male che quest'idea di accostare la caccia agli irregolari al Natale, ha provocato le proteste di un pezzo della cittadina, del mondo cattolico e del volontariato. Il presidente della Cei, il cardinal Angelo Bagnasco, ha spiegato che «la Chiesa ha nel suo dna più profondo, sull'esempio della luce di Gesù Cristo, il tema dell'accoglienza, del dialogo. Questo non significa, assolutamente, andare contro la sicurezza, altro diritto e dovere di tutti cittadini». Ancora, la lettera di Francesca Comencini dà dignità a questo paese così spaccato. Ma poi, però, si ripiomba nell'avvilimento più totale nel leggere la vita ad ostacoli di un italiano nero!!!
Davvero a Natale puoi???
2 commenti:
Natale non mi piace, ma c'è gente che mi piace meno.
Vicente
A me mi sembra che l'Italia è un paese pieno di odio.
Santi
Posta un commento