lunedì 30 novembre 2009

Una pausa pranzo polemica

(foto da internet)


Il ministro Gianfranco Rotondi accende la polemica sulla pausa pranzo, dopo aver affermato: «Questo rito non mi è mai piaciuto, rovina l'armonia». Il politico tocca un tema sensibilissimo ai lavoratori. La definisce: «un danno per il lavoro ma anche per l’armonia della giornata», aggiunge: «A me - dice - non è mai piaciuta. Questa ritualità blocca l’Italia», e conclude: «Non possiamo imporre ai lavoratori quando mangiare, ma ho scoperto che le ore più produttive sono proprio quelle in cui ci si accinge a pranzare».

(foto da internet)


Parole che vengono lette come una minaccia, un passo verso la cancellazione della pausa pranzo, e che scatenano l’ira dei sindacati e l’ironia degli avversari politici.
Passano poche ore e il ministro precisa: «Non ho fatto nessuna proposta di abolire questa pausa - chiarisce - Ho solo detto che io l’ho abolita da vent’anni».
Rotondi si rivolge poi ai colleghi del Parlamento e propone di «chiudere la buvette» che «costa troppo e fa ingrassare i parlamentari». Precisa: «Mangiano troppo, ingrassano e questo non è sano - spiega - Non è una questione brunettiana, ma di condizione fisica».

(foto da internet)


Immediata la reazione dell'opposizione che si domanda: «Ma Rotondi ha mai lavorato?. Sembrerebbe la solita litania di un partito che ha talmente poca considerazione dei lavoratori che tutto ciò che è un loro diritto diventa un fastidio. C'è poi chi la definisce una «barzelletta», e chi, invece, crede che possa essere uno stimolo a rivedere la flessibilità degli orari per andare incontro alle esigenze di donne e famiglie.

Ovviamente, la critica più dura arriva dai sindacati, che ricordano al ministro che, se vuole dare il buon esempio non dovrebbe più andare alla buvette» o lo invitano a recarsi in fabbrica, affinché possa capire che è necessaria, o addirittura chi la vede «come un'antica ricetta della cucina dello sfruttamento».
Il ministro controbatte: «Non vado alla buvette, non pranzo da anni, ma non mi sogno di entrare in conflitto coi legittimi diritti dei lavoratori». «L’ideale - spiega - sarebbe che un lavoratore potesse scegliere».
Le parole del ministro animano anche il dibattito tra gli esperti nutrizionisti che salvano la pausa pranzo, giacché importantissima, e non dovrebbe essere mai saltata. Altrimenti si andrebbe incontro a un calo di zuccheri che di fatto ridurrebbe l’efficienza sul lavoro.

La maggior parte degli italiani non è d'accordo:





e voi??? Non è che vi fareste tentare da una pausa pranzo americana con botulino?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Niente America! Per noi il pranzo è importante.
Vicente

Anonimo ha detto...

si perde molto tempo, meglio il sandwich.
Olga

Anonimo ha detto...

Il pranzo è sacro, e dopo un grande pranzo ci vuole un bello café ristretto e una sigaretta... se il ministro non capisce questo è che mai ha lavorato.

Anonimo ha detto...

Io credo che è un elemento culturale: per gli spagnoli è impossibile non fare la pausa per il pranzo.
Sara

Anonimo ha detto...

Penso dipende del lavoro, del tempo che si lavora e anche del paese dove si lavora. Ma per me il pranzo è anche importantissimo: no ci vuogliono tantissime ore per mangiare, ma soltanto 30 minuti?!!


Encarna

bibiana ha detto...

Neanche io sono d'acordo con questo signor. Secondo me la pausa del pranzo è sacra e bisogna farla per lavorare bene di sera, non tanto per il pranzo come per la pausa.

Anonimo ha detto...

La pausa per il pranzo è necessaria. Anche io penso peró che è un elemento culturale.
Clemente