venerdì 27 novembre 2009

Il bestiario gastronomico


(foto da internet)

Siamo davvero un popolo di buongustai? Può darsi, ma è altrettanto vero che la nostra cultura gastronomica è abbastanza deludente, almeno secondo una recente indagine condotta dalla rivista specializzata
Le Vie del Gusto, che ha intervistato un campione di 1300 uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 55 anni.
Il 59% degli intervistati non sa cos’è il culatello. Per il 21% è il tenero fondo schiena dei bambini, per il 17% è un vezzeggiativo per lodare un bel lato B!! Pochi sanno (il 12%) che è un salume fatto col posteriore del maiale (vedi>>).
E che dire del capocollo? Per un italiano su 4 è (come dice la parola ) "la parte superiore del collo dell’uomo". Per uno su 5 è un formaggio!
Poi c'è il salame di Felino, orgoglio della cittadina vicino Parma: ebbene, un italiano su 3 pensa che sia un salume a base di carne di gatto mentre un altro su 3 crede che sia un salsicciotto a forma di micio.
Altri esempi? La tinca gobba dorata, un pesce gibboso, che viene scambiato per "un osso della gamba con una piccola protuberanza", insomma una tibia gonfia. Altri pensano, invece, che il pesce in questione abbia a che fare col nome di un vino delle Langhe!
Poi ci sono quelli che (per dirla con Jannacci) credono che le sarde a beccafico, celeberrima specialità siciliana, siano delle sarde sì, ma cucinate in salsa di fichi. Oppure essiccate come si fa con i frutti.


(foto da internet)

Andiamo ai vegetali. Il datterino non lo conosce nessuno: più che un pomodoro la gente pensa sia un dattero molto piccolo o un dolce egiziano a base di datteri.
La parmigiana, bontà di melanzane fritte, pomodoro e mozzarella, per il 40% è una ragazza di Parma (vedi>>).
Un formaggio, ossia il Murazzano piemontese, viene preso per "un muro fatto male" o per un modo dialettale di indicare il muratore.
Il formaggio di Fossa (il cui nome è dovuto alla particolare stagionatura. Vedi>>) per i più è fatto col latte delle mucche fassone.
Grande confusione anche sui condimenti: l’acidità dell’olio d’oliva per tanti è un retrogusto acre e un difetto che rende l’olio aspro. L’aceto balsamico si chiama così perché ci sono dentro delle erbe aromatiche e magari fa bene per il mal di gola (vedi>>).
Per concludere: il barricamento (tecnica di invecchiamento del vino) è una fortificazione, la dieta mediterranea è tutta a base di pesce e il marchio Docg è, udite, udite, un partito politico!
Salute!


3 commenti:

Anonimo ha detto...

¡Increíble!
Xosé Maria

Anonimo ha detto...

mi confesso anch'io ignorante, ma devo dire che alcuni di questi prodotti sono reperibili sono in aree locali.
Tiziana

Anonimo ha detto...

L'aceto balsamico lo conosciamo anche qui!
Pepe