lunedì 16 novembre 2009

I dialetti italiani prendono il volo

(foto da internet)




«Signore e Signure benvenute a tutte quante 'ncopp'a 'stu volo 'e l'easyJet». Ma anche «Sciuri e sciure, benvegn a bord de chel vul chi easyJet» o, ancora, «Sennoris et sennorasa. beni benius a custu bolu de easyJet». Potrebbero essere in dialetto gli annunci di bordo nei voli in Italia della compagnia low cost inglese, che, cavalcando la polemica sull'introduzione dei dialetti a scuola e nelle amministrazioni pubbliche, sta valutando di introdurre negli annunci di bordo i dialetti della città di partenza e di destinazione.
Una volta decollata la polemica c'è chi, come easyJet, prende in seria considerazione la possibilità di "sdoganare" e valorizzare i principali idiomi regionali introducendoli sui voli di linea nazionali.
Così, ad esempio, sul collegamento tra Milano Malpensa e Napoli Capodichino l'italiano e l'inglese potrebbero in futuro essere affiancati dal lumbard e dal napulitano, mentre a Cagliari ci sarebbe la versione in sardo.

«Il nostro interesse per l'uso dei dialetti a bordo nasce dalla volontà di essere sempre più vicini alla quotidianità dei nostri passeggeri e di dare loro un segno tangibile del fatto che sentiamo l'Italia come la nostra seconda casa», spiega Thomas Meister, Marketing manager easyJet per l'Italia. «Inoltre - prosegue - ci sembra bello far riassaporare ai nostri passeggeri l'emozione di trovarsi a casa già dal momento in cui salgono a bordo di un aereo easyJet».

Annuncio di bordo in italiano:
Signore e Signori benvenuti a bordo di questo volo easyJet.
Per ragioni di sicurezza vi preghiamo di sistemare il bagaglio a mano negli alloggiamenti sopra di voi o sotto la poltrona di fronte a voi. Vi preghiamo di fare attenzione nell'aprire le cappelliere in caso qualcosa cada. Vi preghiamo di accomodarvi al vostro posto e di allacciare la cintura di sicurezza.
Vi informiamo che su questo volo non è consentito fumare.





Annuncio di bordo in dialetto milanese:
Sciuri e sciure, benvegnü a bord de chel vul chi easyJet.
Per resün de sicüresa se cunsiglia de sistemà la valis sura de vi alter e sota la pultrona in facia a vi alter.
Ve pregum de fa atensiün nel dervì l'antina sura i test nel caso qui cos el burlà giò.
Ve pregum de acumudas ai vostri post e lacià la cintüra de sicüresa. Per vostra infurmasiün, su chel aeroplano chi, se po minga fumà.




Annuncio di bordo in dialetto napoletano:
Signore e Signure benvenute a tutte quante 'ncopp'a 'stu volo 'e l'easyJet.
Pe' questione 'e sicurezza v'arraccumannammo 'e mettere 'e bagaglie a mano int'agli armadietti 'ncapa a vuie o sott'a pultrona annanze a vuie.
V'arraccumannammo 'e ve sta accorte quanno arapite 'e cappelliere casomaie care quaccosa.
V'arraccumannammo 'e v'assettà 'o posto vuosto e v'attaccà 'a cintura 'e sicurezza.
A titolo di informazione 'ncopp'a st'aereo nun se po' fumà.







Sulla scena politica italiana si tratta di una battaglia della Lega sugli idiomi regionali, - rilanciata in estate da Umberto Bossi, che è già approdata in tivù. Infatti, ogni sabato alle 21.30 l'emittente leghista TelePadania propone il telegiornale in dialetto. La prima puntata è stata condotta in bergamasco dal consigliere regionale Daniele Belotti, il promotore del tigì, che ha spiegato i temi trattati nell'ultima settimana da giunta e consiglio regionali.





Non molto tempo dopo è toccato al sindaco di Milano, Letizia Moratti, vedersi tradotta in dialetto durante l'intervento alla festa provinciale della Lega. E proprio a Milano sono già cento le scuole elementari e medie che hanno introdotto le lezioni di dialetto per i loro alunni e studenti: un progetto fortemente voluto dall'assessore comunale leghista Massimiliano Orsatti. A Como, poi, un assessore leghista, dopo aver registrato con la propria voce un messaggio in dialetto sul centralino del Comune, adesso si accinge a celebrare matrimoni in vernacolo.

Che sta succedendo e che cosa succederà?

5 commenti:

Jordi T. ha detto...

L'articolo del giornale Il Sole mi sembra pieno di demagogia.
Inoltre, nel vostro post avete dato al "sardo" la condizione di dialetto. Secondo me è un errore poiché il sardo è considerato una lingua romanza differenziata.

Anonimo ha detto...

I grandi paesi non hanno dialetti, ha scritto Ennio Flaiano.
Lupa31

Anonimo ha detto...

Ma com'è noioso il dialetto milanese, non distingue le graffie, mette delle parole francese e tutto lineale, pare che stiano lavorando ad ogni momento...anzi pare un robot...invece il dialetto napoletano arrichito con il castigliano e il catalano...come è mediterrano, come è bello, come pronuncia, come distingue le graffie, come è sonoro... transmette delle buone vivrazioni...vabbuon'jè!!!!!

Anonimo ha detto...

Per me è buono conoscere al meno che ci sono dei dialetti. Inoltre, ma perchè no?! Quando viaggiamo all'estero tutto é l'inglese, allora si sono dei voli dintro la estessa Italia: bene per fare gli annunzi in dialetto!!

Encarna

Anonimo ha detto...

Il sardo non è una lingua, ma un dialetto inutile.

Prof. Romeo Corinaldesi