mercoledì 4 novembre 2009

Chi semina vento raccoglie tempesta



Inizio del corso scolastico al Liceo Italiano di Madrid. La maestra detta a una classe di seconda elementare il primo vero problema di matematica:

“In un grande allevamento di bovini si diffonde una grave malattia. Dei 98 capi di bestiame 39 si ammalano. Di questi però 17 riescono a guarire, gli altri purtroppo non ce la fanno. Quanti sono diventati i capi di bestiame dopo che la malattia è passata?”

Diciamo che matematicamente il problema non fa una grinza ma per quanto riguarda la pedagogia... non si può dire che sia il massimo! Una cosa è chiara: non sembra che questi bimbi abbiano cantato a scuola l'intramontabile “Nella vecchia fattoria”.



L'immagine che ci viene in mente è quella dei bambini in lacrime, scossi dalla morte di 22 poveri buoi che non sono riusciti a superare la grave malattia che li ha colpiti.

Appena un mese dopo, la stessa maestra detta ai bambini questo compito: “Inventa un problema partendo dai dati 64 e 37.”

Un tenero bambino di sette anni, che probabilmente dei buoi apprezza soltanto gli hamburger che tanto gli piacciono, scrive quanto segue (sic.):

“Un supereroe salva 64 bambini addormentati e abbandonati e senza volere se ne cadono 37. Quanti bambini restano?”

Leggendo questo uno immagina che la maestra, inorridita, possa tentare di rimediare e faccia notare al bambino che si tratta di un presupposto un po’ crudele. L'insegnante invece ritiene che il piccolo meriti un gran bel voto!

Probabilmente questo bimbo sarà un lettore accanito di fumetti della Marvel, nonché di racconti gotici per bambini come Il figlio del cimitero, Il cimitero senza lapidi e altre storie nere o Coraline


o forse più semplicemente è un alunno modello che segue l’esempio fornitogli dagli insegnanti in modo esemplare.

In fin dei conti si sa: chi semina vento raccoglie tempesta!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io pensavo che solo la scuola spagnola era male ...
vicente

Anonimo ha detto...

Penso che possiamo fare un libro con tutte le cose strane della scuola.
isabel