(foto da internet)
Couchsurfers di tutto il mondo unitevi!
Il Couchsurfing è un fenomeno sociale che conta su quasi un milione di iscritti; in molti sono sono soddisfatti dell’esperienza. Alcuni hanno trovato l’amicizia e anche l’amore.
I couchsurfers sono quelli che fanno surf in in giro per il mondo sul divano degli altri. Sono viaggiatori low cost che amano vedere il mondo e conoscere gente nuova. Girare il mondo in piena crisi non è certo facile: si deve risparmiare sul biglietto ma anche sul soggiorno. Da qui nasce l’idea di scambiarsi il sofà. L’ospitalità viene rivisitata, grazie al web, e globalizzata.
I sofà di tutto il globo si trovano sul sito Couchsurfing.com; basta iscriversi e registrare il proprio profilo, indicare la propria disponibilità (divano o camera da letto, specificando per quante notti il nostro ospite potrà usufruirne) ed il gioco è fatto. Basterà aspettare che qualcuno si metta in contatto con noi.
Per chi non dovesse avere a disposizione neanche un divano, niente paura! I couchsurfers possono condividere anche altri spazi: un caffè in un localino della propria città, una guida turistica, una passeggiata e quant’altro.
L’idea del couchsurfing è nata grazie allo spirito intraprendente di Csey Fenton, un giovane studente americano, il quale, durante il suo viaggio in Islanda, provò a contattare via email 1500 studenti della capitale islandese per chiedere loro ospitalità spiegando il suo irrefrenabile desiderio di visitare la loro terra. La richiesta venne accolta e Casey riuscì a vedere l'Islanda. Soddisfatto dell’impresa, Casey decise di aprire una pagina web per mettere in contatto tra loro i viaggiatori di tutto il mondo squattrinati come lui.
In sei anni di vita il sito è cresciuto esponenzialmente raccogliendo couchsurfers da 231 paesi diversi, con una media giornaliera di sessanta nuovi divani liberi.
La filosofia del Couchsurfing non è solo quella di sfruttare il divano degli altri: la sua prerogativa sta nell'unire l'utile al dilettevole: connettere persone e luoghi, creare scambi educativi, generare una coscienza collettiva, diffondere la tolleranza e facilitare la comprensione culturale; impegnarsi come individui e come collettività per rendere il mondo un luogo migliore, diffondere la conoscenza che lo scambio culturale rende disponibile.
Che ne dite?
E' una buona idea, ma io sono un poco clasico e non mi piace avere gente a casa che non conosco.
RispondiEliminauna magnifica idea!
RispondiEliminamaria
fantastico! Che idea!
RispondiEliminaPepe
fantastico! Che idea!
RispondiEliminaPepe
Per me è un'ottima idea.
RispondiEliminaAmparo Santaúrsula