
In piena disputa tra panettonisti e pandoristi dei Blog d'italiano di Sagunt e Quart, ricordiamo un'altra tradizione natalizia, tipica della città di Napoli: il presepe. Infatti, il Natale napoletano, nonostante l'albero, conserva tutt’oggi alcuni aspetti tipici della tradizione partenopea che ruotano attorno a due simboli: il presepe ed il menù natalizio.
Le celebrazioni natalizie cominciano ufficialmente l’8 Dicembre, festa dell’Immacolata Concezione, e terminano il 6 Gennaio, giorno della Befana, in cui gli addobbi natalizi vengono messi via.
L'8 si inizia l'allestimento del presepe: dal ripostiglio si tira fuori la "base" dell'anno precedente (uno scheletro di sughero e cartone poggiato su una tavola di legno) e si discute in famiglia l'ampliamento dell'anno in corso: "Magari si può aggiungere il ruscelletto con l'acqua e qualche pastorello..."
Il presepe napoletano "o' Presebbio" , insieme agli zampognari, alla tombola ed al menù del 24 dicembre, è uno dei simboli più intensi della tradizione natalizia. Al di là dei simboli religiosi, il presepe è amato da tutti, anche da persone poco osservanti o dichiaratamente laiche. Perché il presepe napoletano è il luogo dove sacro e profano, spiritualità e vita quotidiana, preghiera ed ironia convivono, come solo a Napoli, città delle contraddizioni, è possibile.
Oggi, però è ancora 5 dicembre, e che ne dite se, mentre aspettiamo l'8 per allestire il vero presepe, immaginiamo un presepe con illustri pastori della vita politica e sociale?
Il presepe napoletano "o' Presebbio" , insieme agli zampognari, alla tombola ed al menù del 24 dicembre, è uno dei simboli più intensi della tradizione natalizia. Al di là dei simboli religiosi, il presepe è amato da tutti, anche da persone poco osservanti o dichiaratamente laiche. Perché il presepe napoletano è il luogo dove sacro e profano, spiritualità e vita quotidiana, preghiera ed ironia convivono, come solo a Napoli, città delle contraddizioni, è possibile.
Oggi, però è ancora 5 dicembre, e che ne dite se, mentre aspettiamo l'8 per allestire il vero presepe, immaginiamo un presepe con illustri pastori della vita politica e sociale?
(Foto da Internet)
Aznar come pastore
RispondiEliminaNel mio paesino,il presepe è anche uno dei simboli della tradizione natalizia,ma è vero che l'albero e Papá Noel ogni giorno guadagnano più adepti suprattutto fra bambini
RispondiEliminae giovani
Credo di ricordare che il Presede Napolitano è una impronta lasciata dai Spagnoli oltre ai monumenti archittetonici all'epoca dei Borboni (Regno delle Due Sicilie)
RispondiEliminaAlberto
Capo pastora: Esperanza Aguirre
RispondiEliminaCapra: Putin
RispondiEliminafruttivendola (mele e pere): ana botella
RispondiEliminaveditore di tappeti: Zaplana
RispondiEliminaBue: Rajoy
RispondiEliminaAsino: Acebes
Bottegaio: Solbes o Prodi
Sindaco: Julián Muñoz
Aiutante del dindaco: la Pantoja
Asino: Camps
RispondiEliminaVenditore di tappeti: Zaplana
RispondiEliminaEl caganer: Bush
RispondiEliminaECCOLO: http://www.lavozdegalicia.es/se_sociedad/noticia.jsp?CAT=105&TEXTO=5346683
RispondiEliminaMaria: Rita Barberá
RispondiEliminaGiuseppe: Rubalcaba
Reyes magos: Zapatero, Otegi, Imaz
RispondiEliminaCammelli: Blair, Aznar e Bush
RispondiEliminaVenditore di vino: Solbes
RispondiEliminazampognaro: Rajoy
RispondiEliminaGesú bambino: Miguel Bosé
RispondiEliminaVenditore di acqua: Dr. Fuentes
RispondiEliminaIn ritardo. Falegname: Caldera
RispondiEliminaFabbro: Ronaldinho
Venditore di frutta: Rita Barberá