venerdì 23 febbraio 2007

Acqua e ... sale

(Foto da Internet)

E’ la bevanda dissetante per eccellenza, sinonimo di purezza, semplicità, salute e bellezza: stiamo parlando dell’acqua che, da semplice liquido incolore, inodore e insapore, si trasforma in una vera e propria moda. Tanto che richiede i suoi riti di degustazione, un’apposita carta per sceglierla al ristorante e addirittura il consiglio di un esperto, chiamato “water sommelier”. Esistono poi locali a tema, i “water bar”, evoluzione ultima dei wine bar. E i designer si ingegnano a inventare bottiglie dall'aspetto sempre più accattivante, originale e seducente.

Insomma sono finiti i tempi in cui la scelta si restringeva al binomio liscia o frizzante. Soltanto in Italia esistono oltre 250 tipi di acque con caratteristiche differenti e più di 750 etichette. E la scelta comincia a seguire una serie di regole di abbinamento ai diversi cibi, come accade con i vini: le acque frizzanti si accostano a formaggi, carni, e dessert al cucchiaio, mentre l'acqua naturale si presta maggiormente ad accompagnare cibi delicati, come il pesce. Altrettanto rigide sono le norme per servirla correttamente. L’acqua naturale si gusta a una temperatura che non deve superare gli 8-10 gradi e va versata in calici bassi, mentre quella gassata si beve intorno ai 7 gradi e va bevuta in un calice a stelo lungo per evitare di scaldarla con il palmo della mano.

Per degustare l’acqua si seguono gli stessi criteri di colori e sapori usati per il vino. Un piatto delicato, come ad esempio il pesce, va associato a un'acqua a basso residuo fisso, caratterizzata da un basso contenuto di idrocarbonato che altrimenti andrebbe ad alterare il gusto delle vivande. Al contrario, le carni rosse e i piatti più saporiti richiedono l'acqua effervescente a più alto contenuto di calcio, magnesio e idrocarbonato, che aiuta a sgrassare il palato e a facilitare la digestione.

La moda di gustare l’acqua in locali a lei espressamente dedicati è nata a Parigi, dove dall'elegantissima Colette, la prima boutique al mondo a proporre il concetto di negozio come spazio di acquisto globale, e quindi non solo di abbigliamento, è stato aperto il primo water bar. La moda ha avuto successo e si è diffusa ovunque. In Italia uno dei primi Aquastore è quello di Roma, alla stazione Termini, dove si educa e si informa su tutte le caratteristiche delle acque minerali.

Dunque è sbagliato pensare che, in fondo, l’acqua è solo acqua? Sembra proprio di sì, visto che è nata una vera figura professionale legata alla bevanda, il sommelier delle acque. Per imparare tutti i segreti del mestiere esistono specifici corsi, organizzati dall’Adam, ovvero Associazione degustatori acque minerali. Il suo “inventore” si chiama Giuseppe Amati. "Prima di essere un 'idrosommelier' sono stato maitre d'hotel e operatore della ristorazione. Così sono venuto in contatto con nutrizionisti, medici, esperti di risorse idriche e ho capito che sull'acqua c'erano mille cose da scoprire". Negli ultimi cinque anni Amati ha avuto l'idea di diffondere le conoscenze acquisite e renderle di dominio pubblico. "Con l'esperienza maturata su vino e olio - racconta - ho immaginato corsi di degustazione, è stata redatta una vera e propria didattica, testata su 100 diverse tipologie, per ora, di acque diverse". Seguendo uno dei corsi dell’Adam bastano tre giorni per diventare sommelier e un quarto giorno per ottenere il master.

Tratto da www.tgcom.it

E adesso vi invitiamo all'ascolto di Acqua e sale, cantata da Mina e Adriano Celentano, che sembra fatta apposta per questo post e per quello dedicato al sale.


Buon ascolto!


5 commenti:

  1. Anonimo1:02 PM

    La canzone è bella. io preferisco l'educazione al vino.

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  2. Anonimo2:29 PM

    Dalla triblogia la sale+la scarica+l'acqua, mi viene in mente un quarto blog IL MARE. no,
    non è un indovinello è un reale tappeto, forse sarà il prossimo blog?.
    Non è uno scherzo pagare un 600% sopra da una gassata normale da 125ml in bar qui
    in spagna,ma l'acqua ossigenata in famacia costa di meno!
    Saluti
    Alberto

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  3. Anonimo5:07 PM

    Mi sembra un'ottima idea avere l'esperto in acqua e in vino nei ristoranti. Io ho visto che c'è anche un esperto in sigari!

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  4. Anonimo9:38 AM

    Hasta hace poco el agua en los restaurantes era de 2 tipos: con o sin gas. Pero es cierto que las hay bicarbonatadas, sulfatadas, cloruradas, cálcicas, magnésicas, fluoradas, ferruginosas, aciduladas y sódicas, cada una de ellas con diferentes sabores.
    Por ejemplo, las aguas ricas en sodio y cloruros saben ligeramente saladas, mientras que las sulfatas tienen un gusto un poco amargo.
    Hay que aprender a disfrutar del agua.

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  5. Anonimo4:55 PM

    Un post molto curioso ma non ho potuto ascoltare la canzone, perché?

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