lunedì 16 gennaio 2017

I misteri di Acerenza


(foto da internet)


Acerenza (in dialetto lucano Lagerénze), detta anche Città-cattedrale, si trova in provincia di Potenza, in Basilicata.  Forma parte dei circa 258 borghi più belli d'Italia. È posta su un altipiano a più di 800 metri di altezza, tra il fiume Bradano e il suo affluente Fiumarella.  La cittadina ha sempre avuto un ruolo importante, dal punto di vista strategico, per la difesa del territorio. Il simbolo del borgo è la sua imponente Cattedrale, dedicata alla Madonna Assunta e a San Canio, in stile romanico-normanno.  


(foto da internet)

Ha una facciata maestosa in pietra e presenta un portale con due colonne. La chiesa ha una pianta a croce latina con tre navate. Sotto il presbiterio c’è una cripta, costruita nel 1524, per volere della potente famiglia Ferrillo.
Questa cattedrale è nota per due misteri (?!): una reliquia del santo patrono di Acerenza (San Canio vescovo); e la tomba della figlia del conte Dracula!



(foto da internet)

Iniziamo dal santo patrono: San Canio fu vescovo in Africa e venne arrestato nel 292 d.C. dal Prefetto di Cartagine per la sua fede religiosa. Dopo torture indicibili, fu mandato al patibolo, ma, mentre il santo si avviava a morte sicura, successero degli strani fenomeni naturali -un nubifragio e un terremoto- che spinsero il Prefetto a liberarlo.
San Canio approdò in Campania, e, secondo la leggenda, fece numerosi miracoli prima di morire. Fu sepolto nei pressi di Aversa (attualmente in provincia di Caserta) e successivamente ad Acerenza.
Quando i resti giunsero nel borgo, il vescovo dell’epoca li nascose per evitare che fossero profanati e collocò il Bastone Pastorale del santo in una teca posta su un altare in pietra. Da allora si verifica, agli occhi dei visitatori, un fenomeno misterioso: pur essendo sigillato, molti fedeli vedono il bastone muoversi all’interno della custodia! Il bacolo si avvicina alla fessura e si fa toccare dai visitatori (attenzione: solo, però, da chi si è appena confessato)!




(foto da internet)

L’altro mistero è legato –nientepopodimeno- alla figlia del conte Dracula, personaggio noto dalla fine del XIX secolo, grazie alla penna dello scrittore Bram Stoker. Il collegamento tra Acerenza e il principe Vlad III ha affascinato molti cultori del mistero ma, di recente, è stato sfatato nel libro Il Lupo e la Cometa, un testo promosso dai responsabili della cattedrale. 
La vicenda è la seguente: si narra, che Maria Balsa, moglie del Conte Giacomo Alfonso Ferrillo di Acerenza -entrambi sepolti nella cattedrale-, fosse la figlia di un nobile di una zona situata tra la Serbia e la Romania. A sostegno di questa teoria è reperibile, sulla facciata della chiesa, uno stemma con un drago che apparteneva, in quel periodo, alla casata del principe Vlad III di Valacchia



(foto da internet)

Per gli amanti del mistero la cattedrale è un vero e proprio tesoro di rimandi scultorei: all’ingresso sono presenti due creature mostruose che mordono il collo due ignare vittime. Nella cripta sopraccitata è possibile vedere, su di un bassorilievo, una singolare raffigurazione del demone biblico Lilith, noto per comparire di notte e succhiare il sangue agli uomini e in particolare ai neonati…
Insomma, paese che vai, usanza che trovi…

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