venerdì 29 aprile 2016

Il rosmarino




 (foto da internet)

Il rosmarino (Rosmarinus officinalis) è un arbusto appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Originario dell'Europa, Asia e Africa, è ora spontaneo nell'area mediterranea nelle zone litoranee, e nella macchia mediterranea, dal livello del mare fino alla zona collinare. È noto in Toscana e in altre regioni col nome di Ramerino, alterazione popolare di rosmarino per raccostamento a ramo. 
La pianta arbustiva del rosmarino raggiunge altezze di 50–300 cm, e le foglie sono lunghe 2–3 cm e larghe 1–3 mm, addensate numerosissime sui rametti; di colore verde cupo lucente sulla pagina superiore e biancastre su quella inferiore per la presenza di peluria bianca. Il rosmarino si può coltivare facilmente in vaso sui terrazzi. Si semina in aprile-maggio, e ha il rigoglio di vegetazione e le fasi vitali in tardo autunno o in inverno, ed in primavera. Il rosmarino viene utilizzato come pianta ornamentale nei giardini, nell'industria cosmetica come shampoo per ravvivare il colore dei capelli o come astringente nelle lozioni; nelle pomate e linimenti per le proprietà toniche. 


 (foto da internet)

In profumeria, l'olio essenziale ricavato dalle foglie, viene utilizzato per la preparazione di colonie, come l'Acqua d'Ungheria. Nell'uso farmacologico comune l'olio viene usato come antisettico sedativo, ed i suoi preparati contro gli stati depressivi, restituendo vigore intellettuale e fisico alle persone indebolite. 
La leggenda vuole che chi infila un rametto di rosmarino nella tasca dell'amato che si allontana lo aiuta a ricordare le sue promesse. Addirittura Shakespeare, nell'Amleto, fa dire a Ofelia: "ecco del rosmarino, è per la rimembranza".
Orbene, il professor Mark Moss, capo del Dipartimento di psicologia della Northumbria University ha portato a termine un esperimento mediante il quale ha voluto capire se l'antico sapere nascondesse una verità scientifica. I risultati presentati confermano che il rosmarino può essere considerato davvero l'erba della memoria: infatti, annusarne l'aroma migliora i ricordi. Gli scienziati hanno studiato 150 pensionati posti in una stanza in cui era stato diffuso l'aroma di rosmarino, quello di lavanda o nessuno. 




(foto da internet)
 
Gli anziani sono stati sottoposti a un test di memoria, mostrando risultati migliori del 15% coloro i quali avevano respirato profumo di rosmarino invece che lavanda o nessun aroma. Per Moss quando inaliamo i componenti dell'aroma di rosmarino, questi vengono assorbiti nel sangue attraverso il passaggio dai polmoni e arrivano al cervello dove agiscono sulla chimica dei neuroni. Cosicché i detti della saggezza popolare, che si sono tramandati di generazione in generazione, possono essere basati sull'osservazione di determinati comportamenti, notando, ad esempio, che il rosmarino aiutava a ricordare. 



 (foto da internet)

Il rosmarino viene largamente utilizzato in cucina. Qui ricordiamo il magnifico pane di ramerino di tradizione fiorentina, un panino morbido e dolce fatto con pasta di pane, uva sultanina (zibibbo) e rosmarino. È tradizione mangiarlo il Giovedì Santo, quando i forni di Firenze e del territorio lo vendono già benedetto dai parroci dei dintorni. Oggigiorno si trova facilmente in qualsiasi epoca dell'anno. Ecco a voi la ricetta (leggi>>). 
Buon appetito! 

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