mercoledì 24 settembre 2014

OK Venice!


(foto da internet)

OK Venice! è una nuova guida interattiva per la visita della città di Venezia: un’app per Google Glass che permette di vivere un’esperienza unica dove conoscenza e gioco si intrecciano in una sorta di caccia al tesoro lungo un itinerario di luoghi e monumenti insoliti e secondo tre tematiche principali - storia, arte e artigianato - che hanno reso Venezia unica al mondo. 
Con Ok Venice! il visitatore si troverà immerso in una nuova dimensione che lo guiderà, tramite una mappa interattiva e georeferenziata a tappe, attraverso le calli di Venezia. A ogni luogo è associata un’esperienza di esplorazione e approfondimento - grazie a una speciale user interface - che trasforma ogni tappa in un’occasione di meraviglia. 
Il progetto ha visto coinvolti partner di diversi ambiti e competenze che hanno messo in comune le proprie esperienze di creazione contenuti, tecnologie e user experience, ed è un esempio innovativo di utilizzo della tecnologia a supporto della cultura e del turismo. L’esperienza potrà in futuro essere riprodotta non solo in diverse città ma anche all’interno di musei e luoghi chiusi, replicando le dinamiche di engagement e di apprendimento con modalità ludiche. 


(foto da internet)

“Dopo più di un anno di attività di ricerca e sviluppo sui Google Glass – spiega Giulio Caperdoni, Head of Innovation di Vidiemme Consulting , che con Muvo e Rokivo ha dato vita all’app –questo progetto è per noi motivo di orgoglio e di stimolo allo stesso tempo. Poter mettere a frutto le competenze già acquisite con l’esperienza al Museo Egizio di Torino, aprendole a una città preziosa come Venezia, ci ha permesso non solo di sperimentare nuovi approcci di geolocalizzazione, ma anche di utilizzare i Glass per quello che sanno fare meglio: aggiungere informazioni alla realtà, senza invadere in campo visivo e distogliere lo sguardo da ciò che veramente conta”

La mappa interattiva visualizzabile sui Google Glass a volo d’uccello vive attorno a un sistema personalizzato di navigazione che utilizza il GPS. Grazie all’integrazione con la bussola, è anche in grado di ruotare all’istante in modo da allinearsi all’orientamento dell’utente nello spazio. L’esperienza è simile a quella di un normale navigatore, ma la resa è ottimizzata per il dispositivo wearable e pienamente integrata con le altre funzionalità dell’app. 


(foto da internet)

Una volta che l’utente raggiunge un punto di interesse (POI o point of interest) i contenuti sono attivati automaticamente: grazie al giroscopio, è sufficiente che l’utente focalizzi il proprio sguardo sul punto reale di cui vuole avere le informazioni, affinché i Glass “riconoscano” in automatico il POI e facciano partire l’esperienza di realtà aumentata. In ogni tappa si possono scoprire uno o più contenuti multimediali e interattivi, in modalità slideshow o interrogabili secondo un approccio guidato di domande-risposte. 
Il progetto OK Venice! nasce e si appoggia su due pilastri principali, la metafora esplorativa e lo storytelling. 
(foto da internet)

La prima si incentra sulla costruzione di un percorso guidato in una porzione del Sestriere Cannaregio di Venezia: tramite meccanismi simili a quelli di una caccia al tesoro, l’utente verrà invitato a intraprendere un percorso a tappe per le calli. A ciascuna tappa sono associati contenuti aggiuntivi e multimediali da scoprire attraverso lo schermo dei Google Glass. 

(foto da internet)

Lo storytelling invece racconta delle sei tappe sulla base di ciò che ha reso famosa la città nel mondo. L’arte: Venezia non solo è stata dimora di alcuni tra gli artisti più importanti del Rinascimento, ma è stata essa stessa oggetto di moltissime opere; la sua storia come luogo di accoglienza che ha trasformato la città in un melting pot di genti in cerca di fortuna e contemporaneamente ha reso ricca e famosa Venezia nel mondo grazie al fiorire degli scambi commerciali promossi dagli stranieri; l’artigianato d’eccellenza, dal vetro di Murano agli squeri dove si fabbricano le gondole.  
Tutto questo viene vissuto e raccontato attraverso luoghi e scorci non battuti dal turismo di massa.  

tratto da la www.lastampa.it

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